Il focus sulla ricerca - BTP: quali rischi nel breve periodo?

Ci sono dei rischi per le obbligazioni governative italiane? Secondo TS Lombard, il ribasso delle obbligazioni a lunga scadenza espone le fragilità degli anelli deboli del sistema finanziario europeo, tra cui appunto l’Italia. Gli esperti ritengono che, vista l’attrazione dei Treasury, fino al momento in cui non sarà chiara una piega più accomodante della Fed e non ci sarà una recessione USA, il rally dei titoli di Stato europei sarà difficile. Oltre a ciò, a complicare la situazione per i bond del Vecchio Continente possiamo contare il dollaro forte, lo stallo dell’attività economica EU, il bear steepening della curva dei rendimenti reali dell’Area e la politica monetaria aggressiva della BCE. In generale, è previsto un allargamento dei CDS e degli spread creditizi dell’Eurozona. Per il nostro Paese inoltre, il quadro è ulteriormente messo sotto pressione dalla Nadef (si veda qui https://t.me/freefinancepro/1162). In questo momento, i bond italiani pagano quello che viene definito come “il disprezzo di Giorgia Meloni per i vigilantes obbligazionari”, in un contesto in cui le tensioni sul reddito fisso incoraggiano gli investitori a cercare debolezze scommettendo
contro di esse. Gli analisti identificano quattro problemi chiave per il nuovo budget italiano: 🔹Il deficit è rivisto al rialzo fino al 2026 per via della maggiore spesa e minore crescita; 🔹Il rapporto debito/PIL non scenderà virtualmente fino al 2026, migliorando solo marginalmente tramite “la vendita di asset vagamente definiti”; 🔹Aspettative di crescita da parte del Governo troppo ottimistiche; 🔹Il percorso del rapporto debito/PIL è al rialzo. Questo perché l’aumento dei rendimenti alza il costo del debito, con il dato implicito al 2022 che si trovava al 3,1%. Anche con un PIL nominale del 3% in futuro, la differenza tra i tassi e la crescita diventerà positiva: ciò creerà una maggiore pressione sul contenimento del debito tramite avanzi primari di bilancio maggiori. Vi sono dunque dei rischi di vedere uno spread BTP-Bund oltre i 200 punti base, considerando anche il fatto che la Commissione si potrebbe opporre ad un deficit di oltre il 4% nel 2024 nella valutazione di novembre.

Inoltre c’è anche il pericolo di sorprese al ribasso per l’attività economica UE e italiana, mentre tra il 20 ottobre e il 17 novembre le principali agenzie di rating pubblicheranno il loro giudizio sul merito di credito dell’Italia. Per TS Lombard tuttavia, Giorgia Meloni potrebbe sfuggire al “momento Truss” visto che fino ad ora i movimenti dei rendimenti globali sono ordinati, elemento che limita i rischi di stabilità finanziaria più ampi.

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