Plug Power a -72% da inizio anno

Lo scorso 10 novembre, le azioni Plug Power hanno subito un crollo del 40,47%. A penalizzare le quotazioni, che nel 2023 stanno lasciando sul terreno più del 70%, sono stati i risultati del 3° trimestre 2023 e una serie di tagli dei rating da parte degli analisti. Oltre a questo, il margine lordo è passato dal -24% del 3° trimestre 2022 al -69%. Entrando nel dettaglio e confrontando con le stime Refinitiv, i ricavi nel periodo luglio-settembre 2023 sono stati 198,71 milioni di dollari, sotto le attese a 228,18 milioni. Gli EPS adjusted si sono attestati a -0,45 dollari, anche in questo caso inferiori al consensus di -0,31 dollari. L’EBITDA è stato pari a -253,02 milioni, con attese a -122,43 milioni. Nella lettera agli investitori, la società ha attribuito la sua performance ai “numerosi e frequenti eventi di forza maggiore”, che hanno ritardato le implementazioni e il miglioramento dei margini di servizio.

Il gruppo ritiene che l’ambiente sia storicamente difficile per l’approvvigionamento di idrogeno e ha detto che🔺la liquidità disponibile, i titoli disponibili per la vendita e le azioni non saranno sufficienti a finanziare le sue attività nei prossimi 12 mesi🔺. Il gruppo sta quindi esplorando soluzioni per finanziarsi, tra cui l'emissione di debito societario e un programma di prestiti del Department of Energy statunitense. Bill Peterson di JP Morgan ritiene che la Plug Power possa superare i problemi di flusso di cassa, anche se il contesto operativo e quello dei mercati dei capitali è difficile. Pertanto, fino a che non verrà fatta chiarezza sul bilancio, il titolo potrebbe rimanere in un trading range. Alla pubblicazione dei risultati è seguita una pioggia di tagli al target price: TD Cowen lo ha abbassato da 23 a 15 dollari; RBC da 12 a 5 dollari con rating passato da outperform a sector perform; BTIG da 14 a 11 dollari; Canaccord Genuinity da 10 a 5 dollari; JP Morgan da 10 a 6 dollari e ha tagliato il rating da overweight a neutral; Craig Hallum
da 15 a 11 dollari; BMO da 8 a 3,75 dollari; Truist Securities da 8 a 6 dollari; Susquehanna da 13 a 9 dollari; Northland Capital ha abbassato il rating a market perform; Jefferies ha tagliato il giudizio da buy a hold e il target price da 12 a 6 dollari; Wainwright ha abbassato l’obiettivo da 27 a 18 dollari. Stando a quanto riportato su Refinitiv, il rating implicito è di CCC+. A dispetto dell’abbassamento dei vari giudizi e dei target price, dei 31 analisti censiti da Refinitiv che seguono il titolo, 4 forniscono un giudizio “strong buy”; 12 “buy” 14 “hold” e solo 1 “sell”. Il prezzo obiettivo è medio è di 12,19 dollari, ben oltre gli attuali 3,4 dollari. A dispetto di questa “positività”, si deve considerare che ad esclusione di fine 2020 quando è arrivato a valere quasi 76 dollari, il titolo non è mai riuscito ad uscire dalla tendenza ribassista e l’ultima trimestrale è conferma la debolezza strutturale dell’azienda.

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