Azioni USA: i 6 rischi capaci di scatenare le vendite

Le vendite sulle azioni di questo inizio settimana dimostrano come i mercati rimangono sensibili alle notizie negative, specie per quanto riguarda l’intelligenza artificiale. Come notano gli analisti di Deutsche Bank, la scorsa estate ha evidenziato come anche una serie di dati economici negativi potrebbe causare problemi. La combinazione di questi fattori ha un alto potenziale di creare problemi.

Ma quali sono i catalizzatori che potrebbero innescare un ribasso delle azioni? Deutsche Bank ne identifica 6.

Il primo è relativo alla possibilità che gli effetti ritardati dei rialzi del costo del denaro si facciano sentire, con i tassi reali più alti che potrebbero causare problemi di cui ad ora non c’è consapevolezza. Gli effetti degli incrementi dei tassi si mostrano sempre con un certo ritardo e la paura principale è che si verifichino casi come le turbolenze sulle banche regionali USA.

Il rischio di una situazione del genere però si sta riducendo, in quanto il pass-throug ha fatto sempre più effetto. Le perdite non realizzate sui bilanci a fine 3° trimestre 2024, si sono attestate al livello più basso dall’inizio degli aumenti dei tassi.

In generale, i rischi su questo tema stanno diminuendo, con i tagli dei tassi che aiuteranno.

Fonte: ricerca Deutsche Bank

Il secondo pericolo riguarda il fatto che l’inflazione e i costi di prestito a lungo termine più alti tolgano interesse agli asset rischiosi. Questo ha causato la correzione di agosto-ottobre 2023: i prezzi apparivano appiccicosi, il rendimento del T-Note a 10 anni aveva superato il 5% e il dot-plot della Fed mostrava ancora la possibilità di rialzo.

A settembre, gli yield sono aumentati e le azioni non sono crollate. Questo potrebbe indicare come i mercati siano abituati a rendimenti più alti.

Il terzo fattore riguarda il rischio di realizzazione degli scenari tariffari più aggressivi, con aumenti di inflazione e rallentamenti della crescita. Per ora infatti, i mercati sembrano sollevati dall’approccio più morigerato di Trump.

Tuttavia il rischio è sempre presente: storicamente, le maggiori escalation dei conflitti commerciali si sono verificate in corrispondenza di top storici. Il problema principale riguarda un aumento dell’inflazione tale da spingere la Fed a pensare ad aumenti del costo del denaro.

Il 4° rischio riguarda le sorprese negative dei dati economici, come la scorsa estate. Da quel momento l’economia si è dimostrata solida, portando gli analisti ad alzare le aspettative di crescita. Se il quadro peggiorasse insieme all’inflazione sopra il target, le Banche centrali avranno margini di manovra più limitati nel tagliare il costo del denaro.

Il 5° pericolo riguarda la discesa dell’euforia sul tema AI.

Il 6° è relativo ad uno shock geopolitico

Fonte: ricerca Deutsche Bank

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