USA: rischio recessione sottovalutato
21 aprile 2025
Dopo la parziale marcia indietro di Trump sui dazi, i mercati sono riusciti a recuperare terreno. Tuttavia, molti analisti ritengono che questo sollievo sarà di breve durata.
Tra questi ci sono quelli di TS Lombard, i quali ritengono che il mercato non starebbe valutando con precisione il potenziale impatto sulla crescita delle politiche di Trump e le previsioni di crescita del PIL statunitense restano troppo alte. Questo non è coerente con l’inizio di una recessione.
Gli analisti ritengono che l’austerità del DOGE metterà alla prova la tenuta del mercato del lavoro. Allo stesso tempo, le tariffe metteranno sotto pressione il potere di acquisto dei consumatori e colpirà gli esportatori USA. Oltre a questo, va considerato il giro di vite sull’immigrazione, che potrebbe portare ad un calo della forza lavoro.
Presi tutti insieme, questi fattori potrebbero portare l’economia USA in recessione, specie se si considera il rapido raffreddamento della crescita del reddito personale reale, che lascia poco margine di errore.
Un punto da considerare riguarda le stime di crescita degli utili 2025 del 2025, che il consensus colloca al +8,9%. Anche dopo il calo delle quotazioni, l’indice di Borsa USA scambia con un P/E a 20x. Se non ci fosse una crescita degli utili, più coerente con l’ipotesi di recessione, il P/E forward si troverebbe a 21,5x, ancora troppo alto considerando i numerosi rischi.
Per questo motivo, TS Lombard preferisce un’esposizione long sui titoli difensivi e short sui ciclici.
Inoltre, viene presentata una view positiva per le obbligazioni USA.
Fonte: TS Lombard
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