USA: cosa attendersi dal PCE di gennaio

Il prossimo 29 febbraio verrà pubblicato l’importante misurazione sul PCE statunitense di gennaio. Questo sarà da monitorare con attenzione visto che il CPI è risultato piuttosto oltre le attese. Le attese riportate da Reuters sono per un dato headline allo 0,3% su base mensile e quello core allo 0,4%. 

L’opinione di Bank of America



Fonte: ricerca Bank of America

Guardando i dati di inflazione e indice dei prezzi alla produzione, gli analisti di Bank of America notano che i prezzi hanno fatto due passi indietro a gennaio. Guardando al PPI, viene evidenziato l’incremento dello 0,9% e dello 0,59% della componente ospedaliera e dei servizi medici. Ricordiamo che l’assistenza sanitaria compone una parte rilevante del PCE. 

A salire è stata anche la componente sui servizi finanziari, mentre quella per le tariffe aeree è diminuita ma non in modo tale da compensare la forza di altre aree. Il PCE core dovrebbe dunque salire dello 0,4% a gennaio (con rischi al ribasso allo 0,3%): se ciò si rivelasse corretto, il tasso annualizzato a sei mesi passerebbe dall’1,9% al 2,4%, mentre quello a tre mesi dal 1,5% al 2,5%. 

Sulla base degli ultimi dati e di queste attese, BofA giudica improbabile un taglio a maggio e si aspetta l’avvio del ciclo di riduzione a giugno

L’opinione di Barclays



Fonte: ricerca Barclays

Barclays ritiene che sulla base dei dati sul PPI e sul CPI, il PCE core dovrebbe essere aumentato dello 0,41% su base mensile, arrivando al 2,8% su base annuale. Il dato headline dovrebbe essere arrivato allo 0,34% m/m e al 2,4% a/a. Gli analisti ritengono che l’aumento sia stato guidato quasi interamente dai servizi core. 

Per il 2024, Barclays ha alzato le stime sul PCE core di 0,1 punti percentuali, portandole al 2,5%. Le attese sul 2025 sono invece rimaste invariate al 2,3%. Gli esperti vedono l’avvio del percorso dei tagli da parte della Fed a giugno, con le successive riduzioni che saranno graduali e data dependent. In generale, sono visti meno di 3 tagli nel 2024.

Fonti: ricerche Bank of America e Barclays

Condividi su

Informazioni sull'autore

Ti è piaciuto l'articolo ?

Non perderti neanche un contenuto, iscriviti subito alla newsletter gratuita di FreeFinance!

ISCRIVITI SUBITO