La Fed taglierà i tassi per 3 volte nel 2025?

Per la seconda volta in meno di un mese, Goldman Sachs ha alzato l’ipotesi sulle tariffe, sostenendo che il rischio del 2 aprile sia più alto di quanto altri analisti si aspettano. I dazi reciproci potrebbero aggirarsi intorno ad una media del 15% se ponderate per le importazioni USA.

L’aumento finale dell’aliquota effettiva dovrebbe però essere inferiore, per 4 motivi:

  1. Il primo riguarda il fatto che i dazi si applicano ai partner commerciali che registrano un surplus con gli Stati Uniti, escludendo i Paesi più piccoli o con un deficit. Se fosse così, verrebbe escluso il 13% delle importazioni.
  2. Il secondo si basa sull’aspettativa che la tariffa reciproca sostituirà i dazi su Canada e Messico.
  3. In terzo luogo alcuni prodotti dovrebbero esclusi. Ad esempio, è probabile che le tariffe del 25% sulle auto sostituiscano quella reciproca. In alternativa potrebbero essere annunciati dazi reciproci più bassi per l’automotive.
  4. L’ultimo fattore è relativo alle negoziazioni dei Paesi per ottenere esclusioni o tariffe più basse.

In generale, GS ha aumentato l’ipotesi sulle tariffe da 10 a 15 punti percentuali. Gli esperti notano che Trump ha fornito un intorno specifico in merito a quanto ricavare dai dazi nel 2026: 600-1.000 miliardi di dollari. Questo implicherebbe un dazio medio del 18%/30% sugli attuali volumi di importazione.

Fonte: ricerca Goldman Sachs

 

Sulla base di queste previsioni, le stime sul PCE core del 2025 sono passate dal 2,8% al 3,5%. Per quello che riguarda il PIL, si stima un impatto di circa 1,2 punti percentuali di crescita in meno nel 2026.

Fonte: ricerca Goldman Sachs

 

Per il 2025 le attese sono invece per un +1% rispetto all’1,5% previsto in precedenza. Le politiche di Trump in merito a immigrazione e ai tagli dei posti di lavoro governativi potrebbero spingere la disoccupazione al 4,5%.

Le probabilità di recessione a 12 mesi passano invece al 35%.

Fonte: ricerca Goldman Sachs

 

Sul fronte dei tassi, è possibile che il taglio atteso per il 2026 venga anticipato al 2025. Questo porterebbe il totale delle riduzioni nell’anno a 3 (luglio, settembre e novembre), con un tasso terminale al 3,5%-3,75%.

GS ritiene che l’aumento delle aspettative di inflazione abbia aumentato l’asticella per le riduzioni del costo del denaro, ponendo al contempo maggiore enfasi sul tasso di disoccupazione come giustificazione.

Fonte: ricerca Goldman Sachs

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