Nell’ultimo periodo,
gli investitori stanno investendo su una platea più ampia di titoli USA. A conferma di ciò, di recente l’S&P 500 equal-weighted ha raggiunto
nuovi record. Un’analisi condotta da Bespoke Investment Group mostra che
quasi un quinto dei titoli dell’indice di Borsa è arrivato ad un massimo a 52 settimane: non accadeva da maggio 2021. Per l’azionario questo è un
segnale positivo, indica che il peggio per l’economia colpita dagli aumenti dei tassi potrebbe essere passato e attenua le paure di un’eccessiva concentrazione sui titoli tech e sull’IA.
Quando i rialzi si estendono anche agli angoli più speculativi del mercato però, c’è motivo per essere cauti. Il P/E forward a 12 mesi dell’S&P 500 è a circa 21x, oltre la media storica di 18x e vicino al 24x del rally post Covid. Jawad Mian, fondatore di Stray Reflections, ritiene che le previsioni sugli utili da parte degli analisti potrebbero essere difficili da raggiungere (FactSet stima una crescita dei profitti dell’S&P 500 dell’11% nel 2024 e del 14% nel 2025. Mian ritiene che l’attuale bull market possa aver raggiunto i suoi limiti e si attende che le aziende a minore capitalizzazione performino meglio del mercato quando si esaurirà il rally delle big tech.
Fonte: Wall Street Journal