23 ottobre 2023
Il bull market sta arrivando al termine? Il Wall Street Journal nota che i movimenti del mercato nel 2023 riconducono più ad un colpo di coda del mercato toro e non un suo inizio. In tutti gli ultimi quattro bull market (ottobre 1990, ottobre 2002, marzo 2009 e marzo 2020) il rialzo è stato guidato da banche e dalle società più piccole. In tre casi su quattro le previsioni sugli utili sono aumentate. In questo caso, molti titoli sono scesi anche con un rialzo dell’S&P 500, le aspettative sui profitti sono scese e banche e small cap hanno segnato ribassi. Un fattore interessante da mettere in luce è la concentrazione dei guadagni tra i titoli più importanti dell’S&P 500: metà dei guadagni dell’indice sono arrivati da 8 titoli: nel primo anno dei precedenti bull market ci volevano almeno 38 azioni per raggiungere questo traguardo. Quando ciò avviene, si è tipicamente alla fine dei rialzi. Se quindi l’attuale bull market si esaurisse, potrebbe trattarsi sono di una pausa all’interno del bear market di inizio 2022. Altri due fattori da considerare sono la scarsa performance del settore bancario e la mancanza di una recessione da cui riprendersi. Per Rusell Napier della Library of Mistakes di Edimburgo, l’attuale mercato si basa sul sostegno di Governi e Banche centrali. Per Napier sta avvenendo una socializzazione del credito che aumenta il rischio tassi nel lungo termine ma riduce quello di credito nel settore privato. In ogni caso, anche con varie giustificazioni, il pattern canonico non appare rispettato e questo dovrebbe mettere in guardia.
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