Il Governo italiano ha raccolto 1,1 miliardi di euro vendendo una quota del 15% di Banca Monte dei Paschi di Siena. In questo quadro
Banco BPM ha acquistato una partecipazione del 5%, dichiarando però di non aver intenzione di salire oltre il 10% e ribadendo la strategia stand alone. Secondo quanto comunicato dall’istituto di credito, l’investimento spingerà l’EPS del 2,5%, con un rendimento sotto forma di dividendi del 14%. L’impatto sul CET1 ratio è di -9 punti base.
Alcuni analisti ritengono però che, date le pressioni delle banche di medie dimensioni a fondersi per sostenere i costi tecnologici, sarebbe possibile un’aggregazione.
Dal canto suo, l’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha affermato che l’investimento è in linea con
l’OPA su Anima, la quale vende i suoi prodotti anche attraverso le filiali MPS e ha
acquistato a sua volta una partecipazione del 3%.
Alcune fonti hanno comunicato a Reuters che Francesco Gaetano Caltagirone, azionista di BPM e Anima, ha investito una quota del 3,5%, così come la Delfin della famiglia Del Vecchio.
Con il regolamento delle operazioni, l’Italia ridurrà la partecipazione in MPS dal 26,7% all’11,7%, scendendo sotto il 20% che ne implica il controllo de facto. Al momento della scrittura, le azioni Banco BPM segnano il +3,70%, mentre quelle di Banca MPS il +10,48%.
Fonte immagine: Refinitiv