Bitcoin a 100.000 dollari, cosa aspettarsi ora?

Verso la fine del 2024, le quotazioni del bitcoin hanno raggiunto la pietra miliare dei 100mila dollari, con l’ultimo vento di coda fornito dalla nomina di Paul Atkins a capo della SEC da parte di Donald Trump.

In generale, l’anno è stato caratterizzato dagli afflussi di capitale degli investitori istituzionali, che secondo Standard Chartered hanno acquistato 683.000 bitcoin, specie attraverso ETF. Dalle elezioni presidenziali USA, ne sono stati acquistati 245mila.

Fonte: ricerca Standard Chartered

Le attese per il 2025 sono piuttosto positive, SC si aspetta che gli afflussi istituzionali proseguano al ritmo (o superiore) al 2024.

Ci sono due driver che potrebbero spingere questo fattore: le regolamentazioni e i cambiamenti messi in atto dalla nuova presidenza Trump e le opzioni sugli ETF.

Fonte: ricerca Standard Chartered

MicroStrategy, considerata un proxy della prima criptovaluta per capitalizzazione, dovrebbe continuare con gli acquisti al ritmo del 2024 (o superiore). Da inizio anno ha acquistato 213mila bitcoin portando il totale a 402mila.

Fonte: ricerca Standard Chartered

Gli esperti evidenziano che un dato da guardare sia il ratio tra capitalizzazione di MicroStrategy e il valore delle sue partecipazioni nel bitcoin. Questo è considerato un indicatore di domanda del BTC.

Un dato interessante arriva dai moduli 13F, che evidenziano come i fondi pensione costituiscono solo l’1% delle partecipazioni dichiarate nei 9 nuovi ETF. Questo valore dovrebbe aumentare, in quanto le modifiche normative previste dall’amministrazione Trump faciliteranno la partecipazione in asset digitali da parte della finanza tradizionale. I prezzi del bitcoin salirebbero in modo significativo anche solo con una piccola allocazione da parte dei fondi pensione.

Per gli analisti, un approdo sui 200mila dollari a fine 2025 potrebbe essere raggiungibile. L’ottimismo salirebbe con una più rapida adozione da parte dei fondi pensione, dai fondi sovrani o da un potenziale fondo di riserva USA.

Fonte: ricerca Standard Chartered

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