Tra le strategie di investimento più semplici nel panorama finanziario c’è quella chiamata “
I cani del Dow” o “
Dogs of the Dow”, illustrata per la prima volta da Michael Higgins nel suo libro “Beating the Dow”. Il funzionamento è il seguente:
si acquistano le prime 10 azioni del Dow Jones per dividend yield a inizio anno e si mantengono in portafoglio per i 12 mesi successivi.
La teoria alla base è di fatto una scommessa che guarda al miglioramento della situazione aziendale: un rendimento da dividendo troppo alto potrebbe indicare dei problemi a livello societario. Ci si potrebbe quindi di un possibile eccesso nel calo dei prezzi.
La strategia negli ultimi anni non ha dato troppi risultati. Nel 2024 il guadagno dei cani del Dow (dividendi inclusi) è stata dello 0,52%, a fronte del +14,99% del Dow Jones in versione Total Return. In 5 degli ultimi 6 anni ha sottoperformato l’investimento diretto nell’indice di Borsa.
In realtà, stando a quanto riportato da Disnat, tra il 1957 e il 2003 la strategia ha portato a ritorni medi del 14,3%: oltre 3 punti in più rispetto all’11% del Dow.
Alcuni analisti evidenziano che quest’anno ci sono delle ragioni per essere ottimisti: al momento della scrittura il P/E forward dell’S&P 500 è di 21,33x, mentre quello medio dei cani del Dow per il 2025 è di 17,21x secondo i dati reperiti da Refinitiv. Pertanto, gli investitori potrebbero approfittare di questo gap nelle valutazioni.
I cani del Dow del 2025
Di seguito, ecco la tabella con i Dogs of the Dow del 2025, con i relativi prezzi e dividend yield a fine 2024 e l’ultimo P/E forward a 12 mesi.