Come da attese, la BCE ha tagliato il tasso sui depositi di 25 punti base, portandolo al 3,5%. Oltre a questo, sono stati ridotti gli spread con gli altri tassi, con quello sulle operazioni di rifinanziamento principali portato al 3,65% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginali al 3,9%. Dal comunicato stampa, si legge come il Consiglio direttivo ha ritenuto opportuno compiere un altro passo nell’allentamento della restrizione monetaria viste le prospettive di inflazione, delle dinamiche dei prezzi core e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria.
L’Eurotower ha confermato le aspettative di inflazione e si attende un dato headline al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. La misurazione core è ora attesa al 2,9% nel 2024, al 2,3% nel 2025 e al 2% nel 2026 (da 2,8%, 2,2% e 2%). Il lieve rialzo del consensus è dovuto ai rincari sui servizi più alti del previsto. Il PIL è stimato allo 0,8% nel 2024, all’1,3% nel 2025 e all’1,6% nel 2026 (da 0,9%, 1,4% e 1,9%).
In generale la BCE ritiene che l’inflazione domestica rimane elevata, in quanto i salari continuano a crescere ad un ritmo sostenuto. Le pressioni sul costo del lavoro si stanno comunque allentando e i profitti stanno attenuando parzialmente l’impatto inflazionistico delle retribuzioni.
Viene poi ribadito l’approccio dipendente dai dati e la determinazione nel riportare in modo tempestivo l’inflazione al 2%, oltre a mantenere i tassi su livelli sufficientemente restrittivi.