Conferenza stampa Christine Lagarde

 

Nella sua conferenza stampa, Lagarde ha detto che l’aumento delle spese per le infrastrutture e la difesa, insieme ai tagli dei tassi, dovrebbero spingere la crescita del blocco. Tuttavia, i dati dei sondaggi puntano a prospettive più deboli nel breve termine, su cui pesano anche le tariffe e l’euro, che renderanno le esportazioni più difficili. In particolare, il settore dei servizi è visto in indebolimento più marcato.

I rischi per l’attività economica restano orientati al ribasso.

Parlando di inflazione, la Governatrice dell’Eurotower ha dichiarato che dovrebbe tornare al 2% nel 2027, anche dopo una discesa sotto l’obiettivo nel 2026. L’outlook è comunque più incerto del solito: da un lato i prezzi potrebbero scendere per via del calo dei costi energetici, dell’aumento dell’euro e per i possibili effetti dei dazi.

D’altra parte però, una maggiore frammentazione delle catene di approvvigionamento e la maggiore spesa fiscale spingerebbero le pressioni inflazionistiche. La crescita del PIL invece potrebbe migliorare ulteriormente anche nel 2° trimestre, con le imprese che anticipano la domanda per aggirare i dazi.

Rispondendo alle domande, Lagarde ha detto che un componente del board non è stato d’accordo con la decisione odierna. Con la riduzione di oggi, la BCE s i sta avvicinando alla fine del ciclo ed è in una buona posizione per affrontare le incertezze future, ma non è necessariamente detto che il percorso di tagli sia concluso. Il concetto di tasso neutrale non è stato discusso.

In sintesi:

  • Lagarde ha affermato che l’aumento delle spese per infrastrutture e difesa, insieme ai tagli dei tassi, dovrebbe favorire la crescita del blocco.
  • I dati dei sondaggi indicano prospettive più deboli nel breve termine, influenzate da tariffe e dall’euro, che renderanno le esportazioni più difficili.

  • Il settore dei servizi è visto in indebolimento più marcato.

  • I rischi per l’attività economica restano orientati al ribasso.

  • Lagarde ha dichiarato che l’inflazione dovrebbe tornare al 2% nel 2027, anche dopo una discesa sotto l’obiettivo nel 2026.

  • L’outlook sull’inflazione è più incerto del solito: prezzi potrebbero scendere per il calo dei costi energetici, l’aumento dell’euro e i possibili effetti dei dazi.

  • Tuttavia, una maggiore frammentazione delle catene di approvvigionamento e la maggiore spesa fiscale potrebbero aumentare le pressioni inflazionistiche.

  • La crescita del PIL potrebbe migliorare ulteriormente anche nel secondo trimestre, grazie alle imprese che anticipano la domanda per aggirare i dazi.

  • Un componente del board non è stato d’accordo con la decisione odierna.

  • Con la riduzione odierna, la BCE si avvicina alla fine del ciclo ed è in una buona posizione per affrontare le incertezze future, ma il percorso di tagli non è necessariamente concluso.

  • Il concetto di tasso neutrale non è stato discusso.

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