Conferenza stampa Christine Lagarde
05 giugno 2025
Nella sua conferenza stampa, Lagarde ha detto che l’aumento delle spese per le infrastrutture e la difesa, insieme ai tagli dei tassi, dovrebbero spingere la crescita del blocco. Tuttavia, i dati dei sondaggi puntano a prospettive più deboli nel breve termine, su cui pesano anche le tariffe e l’euro, che renderanno le esportazioni più difficili. In particolare, il settore dei servizi è visto in indebolimento più marcato.
I rischi per l’attività economica restano orientati al ribasso.
Parlando di inflazione, la Governatrice dell’Eurotower ha dichiarato che dovrebbe tornare al 2% nel 2027, anche dopo una discesa sotto l’obiettivo nel 2026. L’outlook è comunque più incerto del solito: da un lato i prezzi potrebbero scendere per via del calo dei costi energetici, dell’aumento dell’euro e per i possibili effetti dei dazi.
D’altra parte però, una maggiore frammentazione delle catene di approvvigionamento e la maggiore spesa fiscale spingerebbero le pressioni inflazionistiche. La crescita del PIL invece potrebbe migliorare ulteriormente anche nel 2° trimestre, con le imprese che anticipano la domanda per aggirare i dazi.
Rispondendo alle domande, Lagarde ha detto che un componente del board non è stato d’accordo con la decisione odierna. Con la riduzione di oggi, la BCE s i sta avvicinando alla fine del ciclo ed è in una buona posizione per affrontare le incertezze future, ma non è necessariamente detto che il percorso di tagli sia concluso. Il concetto di tasso neutrale non è stato discusso.
In sintesi:
- Lagarde ha affermato che l’aumento delle spese per infrastrutture e difesa, insieme ai tagli dei tassi, dovrebbe favorire la crescita del blocco.
I dati dei sondaggi indicano prospettive più deboli nel breve termine, influenzate da tariffe e dall’euro, che renderanno le esportazioni più difficili.
Il settore dei servizi è visto in indebolimento più marcato.
I rischi per l’attività economica restano orientati al ribasso.
Lagarde ha dichiarato che l’inflazione dovrebbe tornare al 2% nel 2027, anche dopo una discesa sotto l’obiettivo nel 2026.
L’outlook sull’inflazione è più incerto del solito: prezzi potrebbero scendere per il calo dei costi energetici, l’aumento dell’euro e i possibili effetti dei dazi.
Tuttavia, una maggiore frammentazione delle catene di approvvigionamento e la maggiore spesa fiscale potrebbero aumentare le pressioni inflazionistiche.
La crescita del PIL potrebbe migliorare ulteriormente anche nel secondo trimestre, grazie alle imprese che anticipano la domanda per aggirare i dazi.
Un componente del board non è stato d’accordo con la decisione odierna.
Con la riduzione odierna, la BCE si avvicina alla fine del ciclo ed è in una buona posizione per affrontare le incertezze future, ma il percorso di tagli non è necessariamente concluso.
Il concetto di tasso neutrale non è stato discusso.
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