Nella sua conferenza stampa post-meeting, Powell ha sottolineato la mancanza di ulteriori progressi nella discesa dell’inflazione negli scorsi mesi, ribadendo la solidità dell’economia. La spesa dei consumatori è rimasta robusta nei trimestri precedenti nonostante i tassi elevati e la domanda di lavoratori continua ad eccedere l’offerta. Quest’ultimo elemento potrebbe essere sostenuto dal fattore immigrazione. Il Presidente della Federal Reserve ha affermato che l’outlook economico è incerto e l’istituto centrale rimane attento ai rischi inflazionistici.
Le aspettative sull’aumento dei prezzi a breve termine sono aumentate ma quelle di lungo periodo sembrano ben ancorate. Inoltre, è probabile che l’ottenimento della fiducia necessaria per abbassare i tassi richieda più tempo di quanto previsto. In ogni caso, la Banca centrale resta pronta a rispondere a qualsiasi indebolimento del mercato del lavoro e l’allentamento poco corposo o troppo tardivo della politica monetaria potrebbe indebolire l’economia senza che sia necessario.
Rispondendo alle domande, Powell ha detto che le prove mostrano che la politica monetaria è restrittiva e sta pesando sulla domanda. Oltre a ciò, il board ritiene che nel tempo l’atteggiamento dell’istituto si dimostrerà restrittivo. Il mercato del lavoro dimostra che i tassi alti stanno raffreddando la richiesta. Un aumento del costo del denaro è poco probabile: perché ciò avvenga servirebbero prove convincenti che la politica non sia sufficientemente restrittiva. Il Governatore della Federal Reserve ritiene che l’economia non stia accelerando nonostante l’allentamento delle condizioni finanziarie.
Sul tema del taglio dei tassi Powell è stato vago, dicendo di non sapere quanto tempo ci vorrà. I dati dell’inflazione del 1° trimestre stanno fornendo un segnale all’istituto. Pur ritenendo che l’indice dei prezzi al consumo continuerà a scendere, la fiducia del Governatore appare inferiore per via delle misurazioni economiche. In ogni caso, i dati diranno se è l’eventualità di ridurre o meno il costo del denaro.
Ora il Presidente della Banca centrale è più concentrato sulla parte del mandato relativo al lavoro, con l’obiettivo di occupazione tornato in primo piano. Il pericolo di stagflazione viene escluso per ora, in quanto servirebbe una disoccupazione al 10%, una crescita molto bassa e un’inflazione a una cifra alta. In ogni caso, la Fed non è soddisfatta di un’inflazione al 3%. Powell ha ribadito che la Fed non ha come obiettivo i salari, ma vorrebbe vedere una crescita salariale più lenta. È stato notato il rallentamento dell’inflazione degli affitti che alla fine si vedrà nei dati. La Federal Reserve può permettersi di essere paziente se l’economia performa bene. È stato evidenziato che l’inflazione sarà portata al 2% in modo sostenibile, con l’obiettivo di farlo senza troppe dislocazioni nel mercato del lavoro.