Conferenza stampa Jerome Powell

Nella conferenza stampa, Powell ha detto che l’economia è in una posizione solida, ribadendo che la Banca centrale è in ben posizionata per affrontare gli sviluppi. Molti indicatori economici segnalano che le condizioni del mercato del lavoro sono bilanciate ed in linea con la massima occupazione. C’è un rallentamento nella creazione di lavori, ma anche uno dell’offerta di manodopera.

Per l’occupazione, Powell ritiene che i rischi al ribasso sono evidenti. La Federal Reserve sta osservando il mercato del lavoro con attenzione.

Ora il dato da tenere d’occhio è il tasso di disoccupazione.

Sul fronte inflazionistico i prezzi dei servizi si sono ammorbiditi, mentre i dazi stanno effettuando una pressione rialzista su quelli dei beni. In generale comunque, la maggior parte delle misure delle aspettative a lungo termine sono coerenti con l’obiettivo al 2%.

Tuttavia, attualmente l’inflazione resta un po’ sopra il target.

Gli effetti delle politiche governative sull’economia sono incerti. Per il Governatore della Banca centrale, un caso base ragionevole è un impatto di breve durata da parte dei dazi. C’è ancora molta strada da fare per capire esattamente l’impatto delle tariffe.

Il Presidente della Federal Reserve sottolinea che per ora l’impatto delle tariffe è sostenuto da aziende e rivenditori, anche se si sta manifestando sui prezzi al consumo. In futuro questo dovrebbe aumentare.

Per ora, i consumatori sono in buona forma ma non stanno spendendo ad un ritmo alto.

Per quanto concerne la possibilità di una riduzione dei tassi a settembre, Powell ha dichiarato che ci sono ancora molti dati da vedere. In ogni caso, l’economia non sta evidenziando segnali di rallentamento inappropriato causati da una politica monetaria restrittiva.

L’atteggiamento sul tema rimane quello atteso: “wait and see”. Ci sono rischi su entrambi i lati del mandato: l’inflazione potrebbe aumentare e il mercato del lavoro potrebbe indebolirsi in modo più deciso. Questi scenari non si sono verificati, pertanto la Fed non è intervenuta. Quando questi pericoli scenderanno e i due lati del mandato saranno più equilibrati, si potranno ridurre i tassi.

Il grafico mostra che i commenti di apertura di Powell sono state dette più frasi hawkish e dovish, con un effetto complessivo leggermente orientato alla restrittività (l’indice è passato da -2,43 a -0,36).

La conferenza stampa ha deluso gli operatori: le probabilità di una riduzione dei tassi a settembre sono passate da oltre il 60% al 48% circa (calcoli Bloomberg).

La sintesi della conferenza stampa

  • Powell ha affermato che l’economia statunitense è in una buona posizione, con segnali di resilienza generale.
  • La crescita dell’occupazione rallenta, ma anche l’offerta di manodopera. Il mercato è in linea con la piena occupazione.
  • La Fed osserva da vicino il mercato del lavoro, con particolare attenzione al tasso di disoccupazione.
  • I prezzi dei servizi si stanno ammorbidendo, mentre le tariffe stanno esercitando pressioni al rialzo sui beni.
  • Le aspettative di inflazione a lungo termine restano generalmente coerenti con l’obiettivo del 2%, anche se l’inflazione è ancora leggermente superiore.
  • Gli effetti delle politiche governative, in particolare delle tariffe, sono ancora incerti. Il caso base è un impatto di breve termine, ma la Fed continua a monitorare.
  • Finora le imprese e i rivenditori hanno assorbito i costi, ma l’impatto sta iniziando a riflettersi sui prezzi al consumo.
  • I consumatori sono in buona forma, ma la spesa non cresce a un ritmo sostenuto.
  • Powell ha detto che servono ancora molti dati prima di decidere. Al momento non si rilevano segnali di rallentamento eccessivo causati dalla politica monetaria.
  • La Fed mantiene un atteggiamento attendista. I rischi restano su entrambi i lati del mandato (inflazione e occupazione), e l’equilibrio tra i due sarà determinante per eventuali tagli futuri.

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