Conferenza stampa Jerome Powell

Nella sua conferenza stampa, Jerome Powell ha detto che l’economia USA è in una posizione solida. Parlando della contrazione del primo trimestre, ha ribadito che è dovuto principalmente alle oscillazioni delle importazioni, rendendo la misurazione un po’ più complicata.

I sondaggi sul sentiment mostrano un’elevata incertezza sulle prospettive economiche, resterà dunque da vedere come questo influirà sulle decisioni di spesa e investimento.

Per quello che concerne il mercato del lavoro, un’ampia serie di indicatori suggerisce che è coerente con la massima occupazione. In generale, si sta osservando un raffreddamento molto lento. Inoltre la situazione “non sta pregando per un taglio dei tassi”.

Sarà da vedere comunque l’impatto della guerra commerciale. Molto dipenderà dall’ammontare dei dazi, su quanto tempo prenderà il passaggio e sul mantenere le aspettative di inflazione ancorate. L’incertezza sul tema rimane elevata, anche se è scesa negli ultimi mesi. In estate si avranno comunque diverse informazioni. Alla fine è difficile capire chi finirà per pagare i dazi, per via del ruolo che hanno produttori, importatori, venditori e consumatori.

Non avendo mai affrontato una situazione del genere, è complicato fare ipotesi su come le tariffe possano ripercuotersi sull’inflazione.

Powell ha osservato che i prezzi dei beni sono saliti e dovrebbero farlo ancora in estate: servirà tempo prima che le importazioni si manifestino sui prezzi al dettaglio.

Il Governatore della Fed ha sottolineato che la politica monetaria è ben posizionata per rispondere tempestivamente ai potenziali sviluppi. Nel frattempo, si potrà aspettare di vedere l’andamento dell’economia prima di considerare aggiustamenti del costo del denaro. Per ora, la cosa migliore da fare è quella di “restare dove si è”.

Lato dot-plot, Powell ha detto che vista l’incertezza nessuno mantiene il percorso dei tassi con molta convinzione.

Per ora, la politica monetaria è moderatamente restrittiva.

Un’informazione interessante. I dati Bloomberg Intelligence evidenziano che il linguaggio di Powell è stato più accomodante rispetto a maggio (-2,43 punti contro 1,95).

I punti chiave della conferenza

  • L'economia USA è in una posizione solida.
  • La contrazione del primo trimestre è dovuta principalmente alle oscillazioni delle importazioni, rendendo la misurazione più complicata.
  • I sondaggi sul sentiment mostrano un'elevata incertezza sulle prospettive economiche, con potenziali impatti su spesa e investimenti.
  • Gli indicatori del mercato del lavoro suggeriscono coerenza con la massima occupazione, con un raffreddamento molto lento; la situazione "non sta pregando per un taglio dei tassi".
  • L'impatto della guerra commerciale dipenderà dall'ammontare dei dazi, dai tempi di implementazione e dal mantenimento delle aspettative di inflazione ancorate; l'incertezza è elevata ma in calo negli ultimi mesi.
  • È difficile prevedere chi pagherà i dazi tra produttori, importatori, venditori e consumatori.
  • La situazione senza precedenti rende difficile fare ipotesi sull'impatto delle tariffe sull'inflazione.
  • I prezzi dei beni sono saliti e dovrebbero continuare a farlo in estate; servirà tempo prima che le importazioni si manifestino sui prezzi al dettaglio.
  • La politica monetaria è ben posizionata per rispondere tempestivamente agli sviluppi; la strategia è di "restare dove si è" e aspettare l'andamento dell'economia.
  • Vista l'incertezza sul dot-plot, nessuno mantiene il percorso dei tassi con molta convinzione.
  • La politica monetaria è attualmente moderatamente restrittiva.

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