Conferenza stampa Jerome Powell
17 settembre 2025
Nella conferenza stampa a margine della riunione, Powell ha detto che il taglio di oggi riflette in parte un cambiamento nell’equilibrio dei rischi, in quanto sono aumentati sul fronte occupazionale.
Per il Governatore della Federal Reserve, buona parte del rallentamento nella crescita occupazionale deriva dalla riduzione dell’offerta di manodopera, provocata dall’immigrazione e dalla minor partecipazione alla forza lavoro. Tuttavia, si è vista anche una flessione della domanda.
Le revisioni dei dati indicano che il mercato del lavoro non è più solido.
La veloce contrazione della domanda e dell’offerta di manodopera ha attirato l’attenzione di tutti.
L’attività immobiliare resta debole, mentre il tasso di disoccupazione resta su livelli relativamente bassi.
L’inflazione è ancora elevata, specie per quanto riguarda i prezzi dei beni, che quest’anno stanno contando per la maggior parte degli aumenti. Sul fronte dei servizi invece, le pressioni continuano a diminuire. Gli effetti delle politiche governative sono incerti e c’è il pericolo che i dazi provochino un aumento più persistente dell’inflazione. L’obiettivo della Banca centrale è evitare che ciò accada.
Per Powell, l’impatto delle tariffe è solo all’inizio ma il trasferimento sui prezzi al consumo è stato più lento e contenuto del previsto per ora. In ogni caso, i rischi legati all’inflazione appaiono più contenuti, anche per via del rallentamento di economia e occupazione.
Il prezzo dei dazi viene pagato per lo più dalle aziende che si trovano tra l’esportatore e il consumatore.
Lato tassi, Powell ritiene che la mossa di oggi abbia spostato il costo del denaro a livelli più neutrali. In ogni caso, il dot-plot non rappresenta un piano di azione vincolante. Oltre a questo, la riduzione odierna è di risk management, vale a dire che non necessariamente partirà un nuovo ciclo di tagli.
I consumi sono ben oltre le aspettative.
Su una riduzione da 50 punti base del costo del denaro, non c’è stato un ampio sostegno.
Interessante evidenziare che secondo il Bloomberg Intelligence US Rates Strategy natural language processing model, le dichiarazioni di apertura di Powell sono state più accomodanti dell’anno scorso, quando c’è stato il taglio da 50 punti base.
Il riassunto della conferenza stampa
- Taglio dei tassi: riduzione di 25 punti base, definita come misura di risk management, non necessariamente l’inizio di un nuovo ciclo di allentamento.
- Equilibrio dei rischi: Powell ha segnalato un aumento dei rischi legati all’occupazione, principale driver della decisione.
- Mercato del lavoro:
- Rallentamento della crescita occupazionale dovuto in parte a minore offerta di manodopera (immigrazione e partecipazione).
- Presente anche un calo della domanda di lavoratori.
- Le revisioni ai dati hanno mostrato che il mercato “non è più solido”.
- Disoccupazione su livelli relativamente bassi, ma con segnali di indebolimento.
- Inflazione:
- Ancora elevata e trainata soprattutto dai beni, che quest’anno hanno spiegato la maggior parte degli aumenti.
- Pressioni sui servizi in fase di attenuazione.
- Effetti delle politiche governative incerti; rischio che i dazi alimentino inflazione persistente.
- Finora il pass-through dei dazi ai consumatori è stato lento e contenuto.
- Tariffe: il costo ricade principalmente sulle aziende intermediarie, non sugli esportatori.
- Tassi di interesse: la mossa porta il costo del denaro verso livelli più neutrali; il dot-plot non è un piano vincolante.
- Consumi: ben oltre le attese, come mostrato dai dati sulle vendite al dettaglio.
- Taglio da 50 punti base: mancava un ampio sostegno all’interno del FOMC.
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