Dichiarazioni Barkin, Kashkari (Fed), Lane e Vujcic (BCE)

🔷Thomas Barkin, Presidente della Fed di Richmond, ha detto che l’inflazione USA è ancora troppo alta. Barkin starebbe infatti cercando di convincersi che la domanda si sia stabilizzata e che la relativa debolezza si ripercuota sui prezzi. L’esponente del board della Federal Reserve ha affermato anche che ci si dovrebbe chiedere se l’indice dei prezzi al consumo possa stabilizzarsi in un contesto di mercato del lavoro così forte. Inoltre, ha dichiarato che sarebbe a suo agio nel fare di più se i dati in arrivo non confermassero il ritorno dell’inflazione al target.


🔷Neel Kashkari, Presidente della Fed di Minneapolis, ha detto che le autorità di regolamentazione dovrebbero mettere in atto misure per garantire che le banche riescano a sopportare altri aumenti dei tassi, se questi si rivelassero necessari per via della persistenza dell’inflazione.


🔷Philip Lane, Capoeconomista della BCE, ha dichiarato che il pieno impatto dei rialzi dei tassi arriverà nei prossimi due anni. Oltre a ciò, Lane ritiene probabile che il canale bancario si rafforzi ulteriormente nei successivi due mesi.


🔷Boris Vujcic, Presidente della Banca centrale croata, ha dichiarato che la BCE non sta discutendo di vendere definitivamente i bond in bilancio e nemmeno una fine dei reinvestimenti del PEPP, anche se presto o tardi quest’ultima decisione potrebbe arrivare. Per quanto riguarda le prospettive di inflazione, Vujcic ritiene che i rischi siano elevati ma più bilanciati. L’esponente del board dell’Eurotower ha confermato le alte probabilità di rialzo dei tassi a luglio e ha sottolineato come è improbabile che successivamente l’istituto dichiari di aver finito con gli aumenti, limitandosi piuttosto ad osservare i dati e agire di conseguenza.

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