Dichiarazioni Holzmann (BCE), verbali ultima riunione Eurotower e discorso Bostic (Fed)

🔷Robert Holzmann, Presidente della Banca centrale austriaca, ha detto che la BCE potrebbe trovarsi costretta ad incrementare ancora i tassi dopo la stabilizzazione dell’inflazione di agosto. Holzmann, che non ha ancora preso una decisione, ha affermato di propendere per un nuovo incremento in quanto non ci sono prove sufficienti a giustificare una pausa. Inoltre, il picco non è ancora stato raggiunto e potrebbero volerci altri uno o due ritocchi al rialzo. Come già ribadito in una recente intervista, l’esponente del board della BCE ha affermato che se si superasse un costo del denaro del 4% già nel 2023, si potrebbero vedere tassi inferiori nel 2024. In caso contrario, si dovrà attendere il 2025.


🔷Dai verbali dell’ultima riunione della BCE, è emersa una certa divisione all’interno del board in vista di settembre: da un lato ci sono policymaker che ritengono necessario un aumento dei tassi se non si dovessero vedere prove sufficienti che le precedenti mosse di politica monetaria stanno facendo scendere l’inflazione core. Dall’altro lato, altri esponenti del board ritengono sufficienti gli aumenti già messi in campo. Inoltre, molti funzionari si sono trovati d’accordo nel sostenere che le prospettive economiche di breve periodo si sono deteriorate, elemento che sostiene il funzionamento della trasmissione della politica monetaria.


🔷Raphael Bostic, Presidente della Fed di Atlanta, ha detto che la politica monetaria è sufficientemente restrittiva e si dovrebbe attendere che “la politica monetaria continui a influenzare l’economia” evitando un eccessivo inasprimento. Bostic ha tuttavia sostenuto che ciò non significa che un allentamento debba avvenire in tempi brevi. Inoltre, vi è un fattore positivo dovuto al fatto che il calo degli affetti non è ancora rispecchiato dall’inflazione sui servizi abitativi. Ciò potrebbe indicare che il ritmo dell’inflazione core è vicino all’obiettivo.

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