Waller (Fed): impatto dei dazi su inflazione sarà temporaneo

Christopher Waller, esponente del board della Fed, ha detto che la politica tariffaria è uno dei più grandi shock che hanno colpito l’economia USA negli ultimi decenni e gli impatti sono ancora molto incerti. Questo rende la flessibilità un requisito fondamentale per la Banca centrale USA.

Per il componente del board della Federal Reserve, sono ancora possibili dei tagli dei tassi in entrambi gli scenari ipotizzati per le tariffe: nel primo, che implica alti dazi a una media del 25%, la crescita rallenterebbe e la disoccupazione crescerebbe significativamente. L’inflazione potrebbe arrivare al 5% se le imprese trasferissero velocemente e completamente i maggiori costi. Nel 2026 però, le pressioni sui prezzi si modererebbero, sempre che le aspettative dei consumatori rimangano ben radicate.

Se il rallentamento economico minacciasse una recessione, si potrebbe tagliare il costo del denaro più di quanto previsto in precedenza.

Il secondo scenario prevede una tariffa minima del 10% su tutte le importazioni, con gli altri dazi eliminati nel tempo.

In questo caso l’inflazione potrebbe arrivare al 3% e gli effetti su occupazione e crescita saranno minori. In caso di piccolo effetto tariffario sui prezzi, i tagli dei tassi potrebbero tornare in discussione nella seconda metà del 2025.

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