Azioni USA: dividend yield verso i minimi storici, è un problema?

Gli analisti di Deutsche Bank notano che il dividend yield dell’S&P 500 sia a circa 20 punti base dal minimo storico.

Questo valore è costantemente rimasto sopra i rendimenti dei Treasury a 10 anni prima del 1958, in quanto gli investitori richiedevano un premio per detenere le azioni a causa del loro rischio intrinseco.

Fonte: ricerca Deutsche Bank

Le cedole godevano di un trattamento fiscale più favorevole, rafforzando l’idea che questo tipo di reddito fosse più affidabile per ottenere rendimenti a lungo termine.

Le cose sono iniziate a cambiare nel boom economico del Dopoguerra. In questo periodo la percezione del rischio azionario da parte del mercato è cambiata. I dividend yield sono scesi sotto i rendimenti dei bond. A contribuire a questa situazione sono stati l’aumento degli utili societari, il migliore accesso alla diversificazione e l’aumento della pressione inflazionistica sui rendimenti obbligazionari, che hanno reso le azioni più attraenti.

Negli anni ’80 si è vista un’accelerazione della tendenza, con la riduzione delle tasse sul capital gain che ha fatto iniziare l’era dei buyback. Questo trend è esploso con il boom tech degli anni ’90: le società a forte crescita trattenevano gli utili per reinvestirli, senza distribuire dividendi.

Questa mentalità è tornata, guidata ancora una volta dal settore tecnologico.

Rimanendo in tema di riacquisti azionari, intorno al 2005 questa pratica ha superato i dividendi come modalità principale di restituzione del capitale agli azionisti. Al giorno d’oggi, questo non è cambiato.

Tale modalità presenta 4 rischi principali:

  1. il primo riguarda la discrezionalità dei riacquisti, che possono sparire da un giorno all’altro in caso di crisi. Tagliare i dividendi è invece più difficile;
  2. il secondo è il rischio di timing, con i buyback che tendono ad avvenire più in area di massimi che di minimi;
  3. il terzo è una problematica di ingegneria finanziaria, in quanto i buyback gonfiano gli EPS senza migliorare la redditività reale;
  4. il quarto pericolo è il breve termine, perché i buyback possono ridurre gli investimenti aziendali, specie quando sono usati per raggiungere obiettivi di remunerazione dei dirigenti o le guidance sugli utili.

Questo approccio ha però funzionato, specie se si considera che le azioni USA hanno sovraperformato quelle globali per decenni.

Viene quindi da chiedersi se ha veramente senso preoccuparsi per un dividend yield vicino ai minimi storici.

Per Deutsche Bank no, almeno fino a quando le società sono ricche di liquidità e felici di riacquistare le proprie azioni.

In caso di ribasso però, questa pratica si interromperà molto più rapidamente dei dividendi, portando via un pilastro fondamentale del rialzo del mercato. La mancanza di un reddito durevole da dividendi, se ci dovesse essere una crisi, potrebbe essere più importante di quanto venga attualmente prezzato.

Fonte: ricerca Deutsche Bank

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