Dollaro USA: ecco perché potrebbe essere sopravvalutato del 20%

Gli analisti di Goldman Sachs hanno di recente cambiato view sul dollaro USA e ora stimano che la debolezza persisterà, con il posizionamento eccezionale che ha sostenuto il biglietto verde nell’ultimo decennio che probabilmente si invertirà.

Innanzitutto, la combinazione di una guerra commerciale non necessaria e altre politiche caratterizzate dall’incertezza sta erodendo la fiducia di consumatori e imprese.

Oltre a questo, le tendenze negative della governance USA e delle istituzioni del Paese sta facendo diminuire l’attrattività degli asset statunitensi per gli investitori esteri.

A ciò si aggiunge l’elevata incertezza che non accenna a scendere: i calcoli rudimentali dei dazi e i continui cambiamenti di toni danno poco margine di prezzare risultati diversi dall’indecisione. Il 2 aprile poteva essere il giorno in cui si sarebbe ottenuta maggiore chiarezza, ma così non è stato.

Fonte: ricerca Goldman Sachs

 

La natura mutevole dei dazi potrebbe cambiare il paradigma per determinare la forma dell’impatto tariffario. I dazi possono essere pagati in 3 modi: minori margini delle imprese estere, minori margini nazionali o maggiori prezzi al consumo nazionali. In letteratura si trova un mix tra questi canali e l’apprezzamento medio del dollaro compensa circa il 50% di quello delle tariffe.

Tuttavia, se le imprese nazionali hanno un minore potere negoziale, il pass-through sarà minore.

Una considerazione interessante può essere fatta sulle importazioni critiche, ossia quelle difficilmente sostituibili: l'aumento del potere di determinazione dei prezzi da parte dell'estero significa che le ragioni di scambio degli Stati Uniti potrebbero doversi adeguare con un aumento dei costi di importazione. Ciò significa che il dollaro dovrebbe deprezzarsi.

Dazi ampi e unilaterali portano i produttori stranieri ad essere meno incentivati a fornire un accomodamento. Se le catene di approvvigionamento o i consumatori fossero anelastici nel breve termine, allora il dollaro deve indebolirsi per adeguarsi.

Uno scenario possibile riguarda il fatto che gli Stati Uniti debbano sostenere l’intero costo delle tariffe. Le ragioni di commercio USA si deteriorerebbero e il dollaro perderebbe vigore.

Il modello di GS vede il dollaro sopravvalutato di circa il 20%. Se i dazi pesano sui margini di profitto delle imprese e sui redditi reali dei consumatori USA, possono erodere l’eccezionalità del Paese incrinare il pilastro centrale del dollaro forte.

Rimangono comunque diversi motivi per cui il dollaro potrebbe apprezzarsi. In primo luogo, le priorità politiche USA potrebbero cambiare: minori tariffe e una riduzione dell’incertezza potrebbero far tornare parte dei fattori a sostegno del biglietto verde.

Non è poi certo se la reazione del mercato, prevalentemente volta agli USA, continuerà. Un calo più marcato delle aspettative di crescita globale amplificherebbe le proprietà di bene rifugio del dollaro.

Fonte: ricerca Goldman Sachs

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