Azioni USA: l'eccesso di ottimismo è preoccupante?

In una recente ricerca, Dario Perkins di TS Lombard nota che ormai le opinioni bearish sul mercato si sono fatte sempre più rare. Oltre a diversi analisti con opinioni decisamente rialziste sul mercato, anche i dati della Conference Board segnalano un record di consumatori statunitensi positivi sulle azioni: un ottimismo superiore anche all’era delle dot-com. Sebbene questo sondaggio non abbia valore predittivo, è un segnale da tenere monitorato.

Fonte: ricerca TS Lombard

L’elemento più importante da considerare è il consensus per il 2025. Se si osservano le attese sulla disoccupazione, considerate un modo per interpretare il rischio di recessione previsto, si noterà che la coda recessiva è scomparsa.

In questo quadro, una spiegazione dell’aumento dei rendimenti obbligazionari potrebbe essere trovata nelle aspettative di un eccesso di raffreddamento del mercato del lavoro dopo i dati della tarda estate. Alla fine si è trattato di normalizzazione post-Covid e le rilevazioni hanno mostrato una stabilità dell’occupazione.

Perkins ritiene quindi che la sostanziale assenza di orsi nel mercato non sia così spaventosa, in quanto gli errori di previsione sono attribuibili ad una lettura sbagliata del ciclo post-Covid.
In ogni caso, ci sono svariate incertezze sul prossimo anno. Il rischio principale è che Trump adotti politiche meno pragmatiche e ragionevoli del previsto.

Se il consensus generale avesse ragione su Trump però, starebbe sottovalutando le prospettive di crescita fuori dagli USA, elemento che costituisce un upside per l’anno prossimo. 

Fonte: ricerca TS Lombard

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