Cina: il mercato snobba i dati e guarda agli stimoli

Continua la debolezza dei dati in Cina, con l’NBS PMI manifatturiero che si è attestato a 49,8 punti a settembre, sopra i 49,5 punti attesi da Reuters e i 49,1 punti precedenti. La misurazione sui servizi è invece risultata pari a 50 punti, meno dei 50 punti precedenti. Le rilevazioni continuano a mostrare quanto l’economia cinese sia debole e bisognosa di stimoli che possano evitare ulteriore fiacchezza, perlomeno nel breve. 

I mercati hanno snobbato questi dati, in quanto Shanghai, Shenzen e Guangzhou hanno allentato i limiti per l’acquisto delle case, innescando un rally delle azioni del settore immobiliare. Nel dettaglio, Gangzhou ha dichiarato che non esaminerà l’idoneità degli acquirenti di case e non limiterà il numero di case di proprietà. Le altre due città permetteranno a più persone di comprare residenze suburbane, oltre a permettere di acquistare più abitazioni e ad abbassare il tasso minimo di acconto per la prima e la seconda casa al 15% e al 20%.

Non solo. Dal 1° novembre la People’s Bank of China permetterà ai proprietari di case di rinegoziare le condizioni dei mutui con i creditori. Ciò abbasserà i costi di prestito su 5.300 miliardi di dollari di debiti, con una diminuzione dei tassi per i singoli mutuatari di circa 50 punti base.

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