EU: dazi al 50% ancora possibili, quali effetti?

Le tensioni commerciali tra USA ed Eurozona si sono calmate per il momento dopo la deadline per i dazi USA al 50% spostata al 9 luglio. Tuttavia, i rischi restano alti e non è detto che si arriverà ad un accordo.

Fonte: ricerca Goldman Sachs

In tal caso, tariffe più alte indurrebbero un calo più che proporzionale dell’export negli Stati Uniti. Goldman Sachs ritiene che un incremento del dazio al 50% sull’UE provocherebbe una flessione delle esportazioni a meno della metà del 2024. Se invece restasse in vigore una tariffa al 10%, l’export si ridurrebbe del 5%.

Per il PIL dell’Eurozona gli effetti sarebbero pesanti e individuati intorno al -1,6%, oltre il doppio rispetto al -0,7% atteso nello scenario base.

Fonte: ricerca Goldman Sachs

La ritorsione europea sarà forte e potrebbe colpire 200 miliardi di importazioni con dazi fino al 50%. Questi elementi costituiranno un peso sull’inflazione EU nei prossimi 2 anni, fattore che dovrebbe aprire le porte ad un altro taglio dei tassi rispetto a quanto atteso al momento.

GS si aspetta che la situazione di attesa verrà prorogata oltre il 9 luglio, in modo tale da consentire altri negoziati. Questo potrebbe richiedere ulteriori concessioni da parte dell’Europa. Questo statu quo potrebbe essere mantenuto fino a quanto gli Stati Uniti non introdurranno una nuova tariffa settoriale sui beni critici.

Fonte: ricerca Goldman Sachs

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