La prima giornata della settimana sembra caratterizzata dall’incertezza per i listini azionari globali. Il future sull’S&P 500 segna il +0,27%, quello sul Dow Jones il +0,16% e quello sul NASDAQ 100 il +0,14%. In Europa il FTSE Mib cede il -0,35%, il DAX il -0,39% e il CAC 40 il -0,28%. Nel frattempo, il rendimento del T-Note a 10 anni scende dello 0,20%, al 3,92%. Negli ultimi giorni, sono stati diversi i banchieri centrali che hanno tentato di far capire al mercato che i tagli dei tassi sono prematuri. Tuttavia sembra che il mercato non stia seguendo le indicazioni: stando ai dati Refinitiv per la Fed le probabilità di una riduzione del costo del denaro a marzo sono del 74,8%, mentre per la BCE il dato scende al 46,3% (per aprile tuttavia una mossa del genere è vista con il 99,6% di probabilità). Nel breve periodo le attenzioni sono rivolte al meeting della Bank of Japan per avere maggiori indicazioni sulle tempistiche della fine dell’ultimo regime di tassi negativi al mondo. Sul fronte delle materie prime continua il rialzo del petrolio (WTI +2,65%), spinto dalle
tensioni geopolitiche. In particolare, il colosso BP ha detto che ha interrotto tutti i viaggi attraverso il Mar Rosso.