Nell’ultimo World Economic Outlook,
il FMI ha lasciato invariate le stime di crescita globale sul 2024 al 3,2%, tagliando quella del 2025 di 0,10 punti percentuali, sempre al 3,2%. Le previsioni a 5 anni sono state portate al 3,1%, sotto le tendenze pre-pandemiche.
Pierre-Olivier Gourinchas, Capoeconomista del Fondo, ha detto che la battaglia contro l’inflazione sembra essere vinta, pur persistendo le pressioni sui prezzi in alcuni Paesi. In questo quadro USA, India e Brasile stanno mostrando “ottime capacità di recupero”, e potrebbero raggiungere l’obiettivo del soft-landing.
Le stime di crescita degli Stati Uniti sono state riviste al rialzo per il 2024, dal 2,6% al 2,8%. Ad essere migliorate sono anche le attese sul 2025, dall’1,9% al 2,2%. I motivi a sostegno del miglioramento delle attese riguardano prevalentemente i consumi migliori del previsto.
La crescita della Cina è stata tagliata di 0,2 punti, al 4,8% per il 2024. Quelle sul 2025 sono rimaste invariate al 4,5%. Per l’Eurozona invece, le previsioni sono passate allo 0,8% per il 2024 e all’1,2% per il 2025.
Per quanto riguarda l’inflazione, questa dovrebbe passare dal 5,8% del 2024 al 4,3% a livello globale.
Tra i vari rischi che potrebbero portare ad un peggioramento dell’outlook ci sono l’aumento dei dazi, le tensioni geopolitiche e il relativo incremento dei prezzi delle materie prime. Altri pericoli sono rappresentati da un impatto maggiore sulla crescita economica da parte della politica monetaria e da un incremento delle pressioni sul debito nelle economie emergenti e in via di sviluppo. Oltre a ciò, i Governi dovrebbero prendere decisioni difficili per stabilizzare l’indebitamento.