FMI aumenta le stime di crescita, ma le prospettive restano cupe

Il Fondo Monetario Internazionale ha alzato le previsioni di crescita globale dal 3% al 3,2%, mentre quelle per il 2026 sono al 3,1%. Nei due anni osservati, gli Stati Uniti dovrebbero crescere rispettivamente del 2% e 2,1%, l’Eurozona dell’1,2% e 11% e la Cina del 4,8% e 4,2%.

Tuttavia il FMI ha avvertito che l’economia globale sta mostrando segnali di tensioni per via dei dazi USA. Le prospettive a breve e lungo termine sono cupe. Il miglioramento delle proiezioni di quest’anno è dovuto a fattori temporanei, come un’impennata dell’attività innescata dall’effetto di anticipazione dei dazi e dalla debolezza del dollaro.

Gli shock tariffari della prima metà dell’anno sono stati attenuati da diversi fattori, tra cui il boom dell’IA. La Cina è riuscita a creare un cuscinetto con il sostegno fiscale e reindirizzando l’export verso Asia ed Europa, mentre la politica fiscale espansiva tedesca ha dato lo slancio all’UE.

Il FMI segnala anche l’incertezza per le prospettive inflazionistiche, che rendono più difficile il lavoro delle Banche centrali.

Un altro motivo di preoccupazione deriva dall’aumento del debito pubblico, con i Governi che dovranno fare in modo di ridurre la spesa, specie in Europa.

Fonte immagine: FMI

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