Gli investitori professionali sono ribassisti sul dollaro

Secondo un sondaggio Bloomberg condotto dal 17 al 21 aprile con 331 intervistati, gli investitori professionali sono ribassisti sul dollaro USA a causa dell'aspettativa di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve al 3% o meno. Ciò si discosta dai prezzi di mercato che implicano un tasso di circa il 3,05% in due anni. Inoltre, ritengono che le tensioni del settore bancario negli Stati Uniti costringeranno la Fed ad adottare un approccio più dovish rispetto ad altre banche centrali. Storicamente, la Fed ha effettuato tagli significativi senza che le altre banche centrali ne seguissero l'esempio, come si è visto durante la crisi tecnologica dei primi anni 2000 e nell'anno che ha preceduto il crollo di Lehman Brothers. Il pessimismo del dollaro non è dovuto esclusivamente ai problemi degli Stati Uniti, poiché un gruppo sorprendentemente ampio di investitori ritiene che l'apprezzamento dello yen o dello yuan sarà la causa principale del declino del dollaro. Il nuovo governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, non ha segnalato alcun cambiamento politico di rilievo, ma se lo facesse questo potrebbe portare a un apprezzamento dello yen. Nel frattempo, l'indice di sorpresa economica di Citigroup per la Cina è ai massimi dal 2006, ma lo yuan si è apprezzato solo dell'1% circa rispetto al paniere ponderato per il commercio nel 2023. Inoltre la maggioranza degli intervistati ritiene che il dollaro costituirà meno della metà delle riserve globali entro un decennio. Tuttavia, alcuni tori del dollaro, soprattutto nella comunità retail, ritengono che il percorso dei tassi della Fed sia sottovalutato. Essi sostengono che la corretta previsione della direzione della valuta dipenderà, in ultima analisi, dall'accurata previsione della decisione politica.