Università del Michigan: guida all'indice di sentiment
06 dicembre 2025
Uno dei soft data più monitorati dagli investitori è l’indice di sentiment elaborato dall’Università del Michigan. Si tratta di un indicatore pubblicato su base mensile che misura la fiducia e le aspettative dei consumatori USA riguardo la situazione economica.

A sviluppare la misurazione è il Survey Research Center dell’Institute for Social Research dell’UoM. L’indice è normalizzato con base 100 nel primo trimestre del 1966: valori sopra i 100 punti indicano ottimismo, mentre al di sotto di questa soglia è segnalato del pessimismo.
Il dato viene usato per valutare l’atteggiamento dei consumatori su diversi aspetti economici, come le finanze personali, le condizioni generali economiche o la propensione agli acquisti. L’obiettivo è invece quello di anticipare le tendenze di spesa e di reddito delle famiglie.
La capacità predittiva di questa rilevazione la parte dell’indice sulle aspettative future è inclusa nel Leading Index elaborato dalla Conference Board.
La raccolta dei dati
La raccolta dei dati si basa su metodologie di campionamento e rilevazione rigorose, in modo tale da garantire dati rappresentativi a livello nazionale. Le principali caratteristiche sono:
- Campione nazionale rappresentativo: il sondaggio viene condotto su un campione di famiglie selezionate in modo da rappresentare 48 Stati più District of Columbia. Sono esclusi solo Alaska e Hawaii per ragioni logistico-statistiche. All’interno di ogni famiglia contattata, viene estratto in modo casuale un singolo adulto da intervistare, così che ogni componente abbia uguale probabilità di far parte del campione.
- Tecnica di indagine: storicamente le interviste sono svolte con approccio telefonico (tramite Computer-Assisted Telephone Interviewing). A partire dal 1978 l’Università del Michigan ha adottato un campionamento telefonico random digit dialing sulle linee fisse. Con l’evoluzione delle abitudini comunicative, dal 2012 si è introdotto gradualmente il campionamento di numeri cellulari e dal 2015 le nuove interviste sono state condotte esclusivamente via cellulare. Dal 2024 è in corso una transizione verso modalità web: i partecipanti vengono selezionati attraverso un elenco di indirizzi postali (metodo Address Based Sampling) e invitati a compilare il questionario online, rimpiazzando progressivamente le chiamate telefoniche. Da luglio 2024 l’indagine avviene interamente via web su campione ABS, metodo ritenuto più efficiente e aderente all’attuale struttura della popolazione con accesso telefonico mobile e internet.
- Ampiezza campionaria e frequenza: il sondaggio è condotto mensilmente e tradizionalmente ha coinvolto alcune centinaia di persone ogni mese. Per molti decenni il progetto ha previsto circa 500 interviste al mese, ma negli anni recenti il campione è stato ampliato per migliorare l’accuratezza. A partire da luglio 2024, il campione mensile target è di circa 900-1.000 interviste complete, rappresentando un aumento significativo rispetto ai 600 intervistati dei decenni precedenti. I dati vengono raccolti in due ondate mensili: una lettura preliminare a metà mese (basata su circa 400-500 casi) e una finale a fine mese con l’intero campione (circa 1.000 casi). Ciò garantisce un aggiornamento tempestivo a metà mese, poi raffinato con un numero maggiore di interviste entro la fine del mese.
- Design a pannello ruotato: per migliorare l’analisi delle variazioni nel tempo, il sondaggio utilizza uno schema a pannello con rotazione dei partecipanti. In ogni mese, circa il 60% dei rispondenti sono alla prima intervista, mentre il restante 40% proviene da un sondaggio di 6 mesi prima. In pratica, ogni individuo partecipa a due rilevazioni a distanza di 6 mesi, dopodiché esce dal campione. La rotazione permette di tracciare come le stesse famiglie modificano le proprie aspettative nel semestre. Inoltre, combinare nuovi rispondenti e re-intervistati offre vantaggi statistici: si mantengono campioni sempre freschi e rappresentativi e si riduce la variabilità delle stime di cambiamento grazie alla sovrapposizione parziale.
- Ponderazione dei dati. I risultati grezzi dell’indagine vengono sottoposti a un accurato procedimento di ponderazione statistica. Ogni intervista riceve un peso che tiene conto di vari fattori.
- (1) Probabilità di selezione (es. famiglie con più adulti o con più linee telefoniche ricevono pesi adeguati);
- (2) tasso di risposta e copertura (si corregge l’eventuale sottorappresentazione di categorie demografiche tramite procedure di ranking sui margini noti della popolazione);
- (3) pannello: i pesi dei casi “nuovi” vs “di ritorno” vengono calibrati per sfruttare al meglio la riduzione della varianza dovuta al panel – in termini semplici, si dà leggermente più peso ai partecipanti re-intervistati al fine di stabilizzare le stime dei cambiamenti, secondo il metodo Kish. Infine, si applicano controlli per limitare le pesature eccessive. Grazie a queste ponderazioni, i risultati finali del sondaggio sono rappresentativi dell’intera popolazione nazionale e comparabili nel tempo nonostante eventuali cambiamenti metodologici.
Il calcolo e la composizione
L’indice di sentiment viene costruito a partire dalle risposte fornite dagli intervistati ad un sottoinsieme di cinque domande chiave. In ogni indagine vengono poste circa 50 domande totali, che vanno dalle aspettative su inflazione e disoccupazione, alla valutazione di condizioni d’acquisto di beni specifici. Tuttavia, per il calcolo dell’indice composito si utilizzano solo 5 domande fondamentali, selezionate perché riassumono gli orientamenti generali dei consumatori:
- Situazione finanziaria personale rispetto all’anno precedente: il consumatore valuta se la propria famiglia è finanziariamente messa meglio o peggio di un anno fa.
- Aspettative sulla situazione finanziaria personale futura: il consumatore prevede se tra un anno la propria famiglia starà finanziariamente meglio, peggio o uguale ad oggi.
- Aspettative macroeconomiche a breve termine (12 mesi): opinione sulle condizioni economiche generali degli Stati Uniti nel prossimo anno (se i tempi saranno “buoni” o “cattivi” dal punto di vista finanziario).
- Aspettative macroeconomiche a medio termine (5 anni): opinione sulle prospettive dell’economia nazionale nei prossimi cinque anni (continuità di prosperità vs periodi di diffusa disoccupazione o recessione).
- Condizioni attuali per acquisti di beni durevoli: giudizio se sia un buon o cattivo momento per comprare beni di largo consumo costosi (mobili, elettrodomestici importanti, automobili, ecc.).
Le risposte vengono sintetizzate in un punteggio numerico secondo la metodologia definita dall’Università del Michigan. Per ogni domanda si calcola un “punteggio relativo” dato dalla percentuale di risposte favorevoli meno quella di risposte sfavorevoli, +100. Il +100 serve a evitare numeri negativi: in questo modo un equilibrio tra ottimisti e pessimisti darebbe 100, prevalenza di ottimismo >100, prevalenza di pessimismo <100. Si procede così per tutte e cinque le domande chiave, arrotondando ciascun punteggio relativo al numero intero più vicino.
Una volta ottenuti i cinque punteggi, questi vengono sommati assieme e poi trasformati nell’indice finale attraverso una normalizzazione storica. La somma vienne divisa per 6,7558, che è un fattore di scala corrispondente al totale dei punteggi relativi nel periodo di riferimento.
Al risultato viene aggiunta una costante fissa. La costante è stata introdotta ad aprile 1972 inizialmente con valore 2,7, poi modificata a 2,0 a partire da dicembre 1981 (dove rimane tutt'oggi). Queste modifiche hanno garantito la continuità con le serie storiche attraverso i cambi metodologici.
Oltre all’indice complessivo di sentiment, la stessa metodologia consente di calcolare due sottoindici: l’Index of Current Economic Conditions e l’Index of Consumer Expectations, che misurano rispettivamente la percezione delle condizioni economiche correnti e le aspettative future.
Il sondaggio include anche domande dedicate alle aspettative di inflazione:
- Inflazione attesa nei prossimi 12 mesi
- Inflazione attesa nei prossimi 5-10 anni
Questi dati vengono pubblicati insieme al Consumer Sentiment, ma non sono parte dell’indice stesso.
La storia
L’idea di misurare scientificamente il “sentiment” dei consumatori nacque nel secondo dopoguerra. Il programma di Surveys of Consumers dell’Università del Michigan fu avviato nel 1946 dallo psicologo ed economista George Katona. Inizialmente sponsorizzato dal Federal Reserve Board, il progetto mirava a raccogliere dati sulle decisioni di spesa e risparmio delle famiglie americane, introducendo per la prima volta domande sull’atteggiamento e la fiducia dei consumatori verso il futuro.
Katona intuì che oltre ai bilanci numerici (redditi, risparmi, debiti) era fondamentale rilevare le componenti psicologiche che influenzano il comportamento economico. In un’epoca in cui prevaleva l’analisi “oggettiva” dei dati, fu innovativo includere domande sulle opinioni e aspettative dei consumatori per “misurare il fattore umano negli affari economici”. Katona originariamente si riferiva a queste misure come indicatore di fiducia dei consumatori, ma preferì poi il termine consumer sentiment per evidenziare sia gli elementi cognitivi che quelli affettivi nelle valutazioni che la gente comune dà dell’economia.
Le prime rilevazioni del dopoguerra consistevano in sondaggi periodici che, alla fine degli anni ‘40, iniziarono a raccogliere dati sufficienti per costruire un indicatore quantitativo. Verso l’inizio degli anni ‘50, quando fu accumulata una serie storica adeguata, l’Università del Michigan poté definire e pubblicare il primo Index of Consumer Sentiment basato sulle cinque domande chiave sopra descritte.
Nei decenni successivi l’indagine si espanse, passando da esercizio di ricerca accademica a barometro con rilevanza nazionale. A partire dal 1966 l’indice viene tarato a 100, fornendo un riferimento storico per confrontare i livelli di fiducia nel tempo. In quegli anni si osservò quanto le oscillazioni dell’indice precedessero spesso gli andamenti macroeconomici: non a caso, nel 1967 il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti decise di includere l’indicatore sulle aspettative dei consumatori del Michigan nel proprio pannello ufficiale degli indicatori anticipatori del ciclo economico.
Nonostante i cambiamenti operativi, l’indice di sentiment del Michigan è rimasto metodologicamente consistente nei suoi contenuti fondamentali. Le domande chiave sono rimaste sostanzialmente le stesse sin dagli anni ‘50, permettendo confronti a lungo termine.
Gli aggiustamenti tecnici (come la già citata costante aggiunta nel 1972 e modificata nel 1981) hanno garantito che le serie storiche restassero comparabili prima e dopo i cambi di campionamento. Questo ha consentito all’indice di riflettere fedelmente le tendenze del morale dei consumatori attraverso molteplici generazioni e contesti economici.
Nel tempo, l’indice ha dimostrato capacità di segnalare punti di svolta: valori molto bassi dell’indice tendono a precedere o coincidere con fasi recessive. Al contrario, valori elevati (sopra 100) si sono osservati in periodi di espansione euforia economica.
Dal punto di vista istituzionale, l’indagine è stata diretta per molti anni dall’economista Richard Curtin, che ne ha curato sia gli aspetti scientifici sia la diffusione mediatica a partire dal 1976 al 2022. Nel 2022 la direzione è passata alla professoressa Joanne Hsu.
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