Vendite al dettaglio: perché contano per l’economia USA

Uno degli indicatori economici più importanti per valutare lo stato di salute dell’economia degli Stati Uniti è la variazione delle vendite al dettaglio.

Quando si parla di vendite al dettaglio negli Stati Uniti, è importante distinguere tra diverse definizioni utilizzate da fonti giornalistiche e quelle adottate ufficialmente dagli enti statistici.

Indicatori come “core retail sales” — talvolta riportati da Bloomberg o Reuters — escludono categorie come auto e carburanti, ma non corrispondono alla definizione formale del “retail control group” pubblicata dal Census Bureau e utilizzata dal BEA per stimare la spesa reale per beni nel PCE.

In questo approfondimento analizzeremo le vendite al dettaglio secondo la metodologia ufficiale, evidenziandone struttura, rilevanza economica e impieghi macroeconomici.

Cosa misura il dato sulle vendite al dettaglio USA

Le vendite al dettaglio misurano il valore totale degli incassi dei rivenditori al dettaglio e dei servizi di ristorazione su base mensile.

Includono principalmente le vendite di beni (durevoli e non) e servizi correlati effettuati dagli esercizi che vendono direttamente ai consumatori finali.

La pubblicazione avviene intorno a metà mese e spetta all’ufficio statistico del Dipartimento del Commercio, il Census Bureau. Le rilevazioni sono riferite al mese precedente.

La stima più seguita è l’Advance Monthly Trade Survey, resa nota alle 8:30 ET (14:30 italiane) di ogni metà del mese, basata su un campione rappresentativo di 4.800 aziende retail e di ristorazione. Tali rilevazioni vengono poi riviste due volte: la prima il mese successivo e la seconda a due mesi di distanza attraverso l’MRTS (Monthly Retail Trade Survey). Qui le aziende passano da circa 4.800 a oltre 12.000.

Le categorie merceologiche incluse

Ma quali settori comprendono le vendite al dettaglio? Il dato include 13 categorie merceologiche principali:

  • Concessionari di veicoli e ricambi
  • Concessionari di veicoli e ricambi
  • Negozi di mobili e articoli per la casa
  • Negozi di elettronica ed elettrodomestici
  • Materiali da costruzione e giardinaggio
  • Negozi di alimentari e bevande
  • Farmacie e cura della persona
  • Stazioni di servizio
  • Abbigliamento e accessori moda
  • Articoli sportivi, hobby, strumenti musicali e libri
  • Grandi magazzini e negozi generali
  • Negozi specializzati vari
  • Venditori non fisici (non-store)
  • Ristoranti e servizi di ristorazione

Da segnalare che le vendite online sono incluse in questo indicatore, che copre sia i punti vendita fisici sia quelli che operano via internet, cataloghi o canali non tradizionali. Ad essere escluse sono invece le attività non riconducibili al retail, come i servizi finanziari, i viaggi e altri servizi non legati alla vendita di merci.

Nominale o reale? Attenzione all’inflazione

Un aspetto a cui fare attenzione quando si guarda alle vendite al dettaglio riguarda il fatto che l’indagine rileva gli importi in valori nominali, non aggiustati per l’inflazione. Un aumento del dato potrebbe riflettere sia maggiori volumi fisici, ma anche solamente prezzi più alti dei beni venduti.

Per avere una misurazione meno soggetta alle oscillazioni inflazionistiche, si può guardare al dato del gruppo di controllo, che esclude alcune componenti più volatili.

Alcuni provider finanziari come Bloomberg o Reuters riportano anche una voce intermedia, definita talvolta “core retail sales”, che esclude solamente auto e carburante.

Sebbene utile per alcune analisi di breve periodo, non corrisponde alla definizione ufficiale del “retail control group” pubblicata dal Census Bureau, che invece esclude quattro categorie: auto, carburanti, edilizia e ristorazione. Solo quest’ultima misura viene utilizzata dal BEA per stimare la spesa reale per beni nel PCE.

Cos’è il gruppo di controllo

Un sottoinsieme importante riguarda le vendite al dettaglio del gruppo di controllo, che escludono alcune categorie specifiche. Il Census Bureau le definisce come “il totale delle vendite dei settori utilizzati per stimare la spesa per consumi personali di beni”.

Sono 4 le categorie principali escluse:

  • Autoveicoli e ricambi;
  • Carburante;
  • Materiali da costruzione e giardinaggio;
  • Servizi di ristorazione.

Questa misura viene utilizzata dal BEA in quanto fornisce una misura più stabile e rappresentativa della spesa dei consumatori per i beni. Oltre a questo, è direttamente collegato al calcolo del PCE. Il Bureau of Economic Analysis impiega le vendite al dettaglio del gruppo di controllo per stimare la componente di spesa in beni all’interno del PCE reale.

Viene impiegato il retail control method, secondo cui il tasso di crescita della spesa per beni nel PCE viene fatto coincidere con il tasso di crescita misurato dal retail control group rilevato dal Census Bureau.

In pratica, le variazioni mensili e trimestrali delle vendite del gruppo di controllo vengono utilizzate come indicatore aggregato per spingere la stima della spesa reale in beni di consumo delle famiglie.

Se c’è qualche discrepanza tra i dati del CB e le altre componenti del PCE, il BEA effettua piccoli aggiustamenti distribuendo le differenze tra le varie categorie di beni ma l’obiettivo è mantenere coerente l’andamento: così la crescita (o contrazione) della spesa per beni nel PIL riflette da vicino quella rilevata dalle vendite retail del gruppo di controllo.

Perché il dato è importante per l’economia USA

Le vendite al dettaglio sono importanti perché tengono traccia di una parte fondamentale dell’economia USA: i consumi delle famiglie, che rappresentano circa i due terzi del PIL. Di solito, una crescita del dato indica che i consumatori spendono di più, fattore che tende a favorire una crescita economica più robusta.

Un rallentamento di questa misurazione potrebbe invece segnalare un indebolimento della domanda interna.

Questi elementi rendono le vendite al dettaglio il polso più immediato della salute dei consumi. Aumenti consecutivi suggeriscono un’espansione dell’economia, mentre sequenze di cali sono un campanello d’allarme.

Segnaliamo che le vendite al dettaglio in termini reali sono tra i principali indicatori coincidenti utilizzati per individuare le fasi cicliche dell’economia.

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