Il FMI taglia le stime di crescita globale

Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le stime sul PIL globale al 2,8% per il 2023 e al 3% nel 2024, uno 0,1% in meno rispetto alle precedenti stime. La causa sarebbe attribuibile all’aumento dei tassi, mentre se si dovesse verificare un ritorno delle turbolenze nel sistema finanziario ci si potrebbe avvicinare ad una recessione.Per gli USA, le prospettive sono migliorate dal +1,4% al +1,6%. Il FMI ha alzato le stime sull’inflazione core nel 2023 dal 4,5% al 5,1%. In un’intervista a Reuters, Pierre-Olivier Gourinchas, Capoeconomista dell’istituto, ha detto che la politica monetaria dovrà continuare a concentrarsi sulla lotta all’inflazione, con i rischi per la stabilità finanziaria che sembrano molto contenuti. Su questo quadro, il report mette in luce due scenari. In quello “plausibile”, le tensioni sulle banche più vulnerabili creano una situazione di inasprimento generale delle condizioni di finanziamento, con una perdita di PIL globale dello 0,3% nel 2023. Nell’ipotesi negativa viene considerata una forte riduzione dei prestiti negli USA e in altre economie avanzate, una flessione decisa della spesa delle famiglie e una fase di risk off dai fondi di investimento. Il peso sul PIL globale di questo scenario sarebbe dell’1,8%.

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