15 novembre 2023
Goldman Sachs ritiene che le materie prime possano brillare nel 2024, con un total return a 12 mesi dell’S&P GSCI stimato al 21%. Gli analisti ritengono che questo possa avvenire essenzialmente per tre ragioni:
🔹La prima è di natura ciclica e implica un minore effetto negativo delle condizioni finanziarie, una ripresa del settore manifatturiero ed una resistenza di quello dei servizi;
🔹Il secondo motivo risiede nel supporto strutturale dell’OPEC e dalla rigidità degli impianti di raffinazione. In particolare, gli esperti vedono un mercato petrolifero in irrigidimento nel corso del 2024, ma con una significativa capacità di riserva. Le stime sono per un petrolio Brent in un range compreso tra gli 80 e i 100 dollari al barile. In generale, il deficit sarà sostenuto dalla domanda solida, dalle forniture basse dell’OPEC e dal rallentamento di quelle USA. Per quanto riguarda il gas naturale, GS ritiene che in condizioni climatiche normali l’Europa possa bilanciare i prezzi attuali, mentre quelli USA virano al ribasso. La domanda per l’industria mostra segnali di recupero, ma il clima e la conservazione di energia guideranno i bilanciamenti invernali.
🔹La terza ragione per essere ottimisti va ricercata nella domanda per i cosiddetti “green metals”.
In un focus sui metalli, Goldman Sachs evidenzia che a supportare il deficit globale di alluminio nel corso del 2024 saranno le crescenti importazioni dalla Cina e il minore destocking dei mercati sviluppati. Sul rame sono viste scorte basse, un equilibrio tra le importazioni cinesi e l’offerta e un picco di quest’ultima all’orizzonte. Infine, per quanto riguarda l’oro i ribassi sono limitati dalla domanda dei mercati emergenti. Rischi al rialzo sono visti anche per via dei pericoli relativi alla crescita dei Paesi sviluppati.
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