Il focus sulla ricerca: inflazione USA, cosa attendersi dal dato di domani?

Il focus sulla ricerca: inflazione USA, cosa attendersi dal dato di domani?

Domani verrà pubblicata l’importante rilevazione sull’inflazione USA di agosto. Secondo le stime Reuters, il dato dovrebbe attestarsi al 3,6% su base annuale e allo 0,6% m/m (precedenti al 3,2% e allo 0,2%), mentre la misurazione core è stimata al 4,3% a/a e allo 0,2% m/m (a luglio 4,7% e 0,2%). Gli analisti di Morgan Stanley si aspettano un dato core mensile dello 0,18% ad agosto, mentre quello headline è visto in aumento dello 0,61%, principalmente per via dell’aumento dei prezzi energetici (attesi al +6,2% nel mese). Per gli esperti, la principale categoria che guida il processo di disinflazione ad agosto è quello dei beni core (-0,32% m/m). I prezzi delle auto usate sono visti in flessione del -2,3% m/m, mentre quelli dei veicoli nuovi del -0,1% m/m. Le attese in questo caso sono per un calo più marcato dei prezzi dell’usato nell’anno. L’inflazione dei servizi continua a muoversi lateralmente ed è vista allo 0,36% m/m, grazie alla continua flessione dei prezzi degli alloggi (shelter).

Le tariffe aeree sono viste in aumento dell’1,1%, specie a causa dell’aumento dei prezzi del carburante. Fino a settembre, la componente medica continuerà ad avere un effetto disinflazionistico grazie al reset della categoria delle assicurazioni sanitarie. Gli analisti infine vedono un PCE core dei servizi esclusa la componente abitativa allo 0,27% su base mensile, contro lo 0,46% precedente. Questa è una metrica monitorata con attenzione dalla Fed. Stime simili sono state pubblicate anche in una recente ricerca di Barclays, con gli analisti che prevedono una nuova accelerazione dei prezzi core ed headline ad agosto. Quest’ultimo dato dovrebbe attestarsi allo 0,62% m/m (3,7% a/a), prevalentemente a causa della fine degli effetti base favorevoli. Il contributo della componente energetica potrebbe impattare per lo 0,4%. L’inflazione core dovrebbe invece segnare un +0,22% su base mensile e un 4,3% a/a, specie per via dell’inversione da -4 punti base a +2 punti base delle tariffe aeree e degli alloggi fuori da casa.

Un contributo positivo ad una flessione arriverebbe invece dal continuo calo dei prezzi delle auto usate. Se le attese venissero rispettate, ci sarebbero maggiori probabilità di un nuovo rialzo dei tassi da 25 punti base entro fine anno.


Fonte: ricerche Morgan Stanley e Barclays

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