18 ottobre 2023
Il rialzo dei tassi sta funzionando? Secondo Dario Perkins di TS Lombard sì e per capirlo meglio separa l’impatto della politica monetaria in effetti di flusso e di stock: 🔹La politica monetaria restrittiva incoraggia il risparmio riducendo i nuovi prestiti, colpendo in particolar modo i settori più sensibili ai tassi. Inoltre, imprese e famiglie sono meno disposte a contrarre debiti, mentre le banche possono anche limitare la disponibilità di fornire liquidità soprattutto se diventano più pessimiste sulle prospettive dell’economia. 🔹L’aumento dei tassi rende più costoso il debito esistente, sia per via dei tassi variabili che per la necessità di rifinanziamento a scadenza. Portato all’estremo, questo effetto può aumentare i fallimenti e le insolvenze. Gli effetti di flusso si stanno manifestando nel mondo sviluppato con un’interruzione dell’erogazione del credito e con una costante flessione da inizio 2023 dei prestiti a famiglie e imprese. Effetti negativi si sono manifestati su settori dipendenti dai finanziamenti come edilizia e beni di consumo durevoli.
Perkins evidenzia come l’idea di “higher for longer” possa portare ad una “seconda ondata di distruzione”. Gli effetti “stock” starebbero infatti cominciando a pesare dopo un periodo in cui la trasmissione di questi effetti è stata più debole. Ciò è avvenuto per via dell’aumento dei redditi nominali e per il fatto che molte imprese e famiglie hanno allungato le scadenze dei debiti o sono passati al tasso fisso. Tuttavia, questi benefici con il tempo sono destinati ad estinguersi, soprattutto se si considera il fatto che nei prossimi anni le aziende dovranno far fronte a molti rifinanziamenti. In questo quadro, gli effetti più grandi della stretta monetaria si sta verificando in Europa: TS Lombard sottolinea che è probabile che se qualcosa deve rompersi succederà fuori dagli USA. Ciò significa che il soft landing vada escluso? Non proprio: sebbene questo percorso risulti stretto è ancora possibile, specie se si considera che le Banche centrali sono riuscite a distruggere la domanda di lavoro senza aver causato un forte aumento dei posti di lavoro.
Le aperture e i posti vacanti sono in calo ovunque e questo è sempre stato il percorso verso l’atterraggio morbido. Tuttavia non c’è alcuna garanzia che la rotta verrà mantenuta.
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