23 novembre 2023
Se tutti sono ormai d’accordo nel dire che i tagli dei tassi sono in arrivo, un elemento che crea diverse diatribe riguarda le tempistiche di queste mosse. TS Lombard evidenzia che i maggiori rialzi dei titoli di Stato USA nell’ultimo mese è stato guidato dalle scadenze a 5 e 10 anni. Questi indica che i mercati sono fiduciosi che la Fed taglierà il costo del denaro, ma c’è incertezza sulle prospettive al 2024. Le attese del mercato per l’anno prossimo vanno dal 2,75% al 5,25%, prezzando in media 100 punti di ribasso. Ma le opinioni sono varie e cambiano a seconda degli scenari attesi dai previsori. Gli analisti evidenziano inoltre come il rallentamento della crescita statunitense parta da livelli elevati, elemento che rende archiviabile lo scenario di soft landing. TS Lombard ritiene che la disinflazione darà alla Fed la flessibilità per tagliare nel corso dell’anno prossimo. Interessante evidenziare che negli 11 cicli di ribasso del costo del denaro, il PCE a/a medio al momento del primo taglio era del 4,9% per l’headline e del 4,3% del core.
Per evitare una recessione, la Federal Reserve ridurrà i tassi al primissimo segno di rallentamento. Un punto di vista espresso nello studio è che ora non è il momento adatto per entrare nel reddito fisso statunitense, in quanto il rally recente appare eccessivo e i rendimenti del 10 anni tra il 4,5%-5% sembrano adeguati nell’ipotesi centrale della Fed. Oltre a ciò, ci sono rischi al ribasso per via di un premio a termine inferiore alla norma, degli shock geopolitici e di sorprese al rialzo sulla crescita. Guardando all’Europa, la BCE potrebbe aver alzato in modo troppo aggressivo i tassi e potrebbe dunque doverli tagliare prima della Fed e ad un livello più vicino alla neutralità. Se ciò non accadesse, si dovrebbe osservare un rischio negativo per la crescita che comunque provocherebbe un ribasso delle valute e dei rendimenti. Su quest’ultimo tema, gli yield del blocco hanno registrato un andamento simile a quelli statunitensi, ma s trovano solo poco sopra il livello implicito della politica monetaria.
Un fair value identificato da TS Lombard per il decennale si troverebbe intorno al 2,5%. Per l’Eurozona inoltre, le prospettive di crescita economica sono limitate e la prospettiva è quella di “stagnazione con rischi al ribasso”. A livelli ciclico, gli analisti evidenziano di avere una view ciclica bullish sui bond, ma avvertono che non si tornerà ad un regime di rendimenti come quello medio del 2020. La recessione dovrebbe essere limitata, le emissioni di titoli di Stato resteranno alte a livello globale e i tagli dei tassi potranno comunque essere accompagnati da una prosecuzione del quantitative tightening. I cambiamenti strutturali renderanno il 2% di inflazione un minimo e non un massimo, richiedendo tassi, premi a termine e rendimenti più alti.
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