Il focus sulla ricerca - Premi a termine, economia forte, Fed e tasso neutrale: ecco cosa ha spinto i rendimenti al rialzo

Nell’ultimo sell-off, tutti gli asset hanno seguito il copione tranne uno: il reddito fisso con la curva che continua ad evidenziare il fenomeno del bear steepening. In questo quadro, gli analisti di TS Lombard evidenziano come agli investitori siano rimasti pochi asset per proteggersi. È importante capire i motivi perché questo sta avvenendo. Di fatto ci sono tre driver: il tasso neutrale, l’economia e la Fed e infine il premio a termine. 🔹Il tasso neutrale, ossia quel tasso in cui la politica monetaria non stimola ne limita l’economia (avevamo effettuato un approfondimento qui https://freefinance.biz/aspettando-jackson-hole-cosa-e-il-tasso-neutrale-e-perche-e-importante-oggi/), è difficle da definire. Le stime vanno dai circa 57 punti base del modello Laubach Williams ai 228 del Lubik-Matthes. Nel lungo termine invece sembra attestarsi intorno ai 50 punti base. Powell ha affermato che prima della pandemia questo valore si trovava intorno ai 50 punti base, ma nel breve termine potrebbe essere salito. Se si pensa che i tassi reali a 10 anni sono saliti sopra i 50 punti base a giugno 2022: se questo valore fosse veramente restrittivo, gli analisti ritengono che una
maggiore sofferenza economica possa essere alle porte. La misura di mercato della neutralità è ora all’1,7% circa e ha spinto al rialzo i rendimenti di lungo termine. I tassi reali USA sono più alti del neutrale su tutta la curva, indice che la politica monetaria restrittiva sta funzionando rallentando la domanda con effetti di stock e flusso (https://t.me/freefinancepro/1382). Con il processo di recessione in corso e l’r* che segue il ciclo economico, “l’impulso a prezzare un tasso neutrale più alto si ritirerà”. 🔹Gli ultimi dati economici mostrano un’economia ancora molto forte. Questo sarebbe positivo per i rendimenti ma alimenta le aspettative sui tassi neutrali e di politica monetaria. A peggiorare il quadro c’è il rialzo dei prezzi del petrolio, che hanno aumentato la pressione sui rendimenti nel breve termine. Sul fronte Fed, il mercato continua ad aspettarsi tassi high for longer. Tuttavia, il fatto che questo sia prezzato, la decelerazione dell’inflazione e il tightening fornito dall’aumento dei rendimenti rende poco probabile un altro impulso hawkish.

🔹Il premio a termine è tornato in territorio positivo e gli investitori sono compensati in modo migliore per il rischio duration (ne abbiamo parlato ampiamente qui https://t.me/freefinancepro/1408). Anche se il valore è storicamente basso (27 punti base contro i 161 della media storica), la velocità dell’aumento è stata notevole. I motivi sono diversi e riguardano le preoccupazioni sul deficit USA, l’incertezza dell’outlook economico e la possibile minore attrattività in futuro dei bond come bene rifugio. Il rischio principale dei bond sono i premi a termine, in quanto sono ancora storicamente bassi. La view degli analisti è per un cambiamento strutturale di questo valore, che potrebbe salire ulteriormente. Nel medio termine tuttavia l’outlook è positivo, specie per la scadenza a 2 anni meno influenzata dai premi a termine. I bond potrebbero quindi beneficiare di una recessione del 2024, specie se si guarda all’Europa e al Regno Unito.

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