25 agosto 2023
La settimana prossima, nello specifico il 1° settembre, il Bureau of Labour Statistics rilascerà i principali dati sul mercato del lavoro relativi ad agosto. Come sappiamo, insieme a quelle sull’inflazione, queste rilevazioni sono osservate con attenzione dalla Fed per prendere le sue decisioni in tema di tassi di interesse. Su questa tematica, il CME FedWatch Tool indica come probabile all’80,5% una pausa nel percorso di incrementi a settembre, con il costo del denaro che potrebbe essere mantenuto all’intervallo 525-550 punti base. Ma quali sono le attese e gli elementi a cui guardare per i prossimi dati relativi al lavoro USA? Un’interessante analisi arriva da una ricerca di Bank of America. Gli analisti si aspettano che i Non-Farm Payrolls si attestino a 175mila unità: sebbene in rallentamento, questa misurazione è giudicata ancora troppo elevata rispetto a quanto ritenuto necessario per compensare la crescita naturale della forza lavoro (limite superiore identificato a 100.000 unità).
Dati in linea con le attese verranno giudicati a favore delle prospettive di soft landing per l’economia USA. I fattori alla base del potenziale rallentamento dei NFP in questa settimana sarebbero: 🔷Il fallimento della società di autotrasporti Yellow Corp, che impiegava 30mila persone; 🔷Stagionalità meno favorevole per la sanità e l’assistenza sociale, che potrebbe portare ad una moderazione della crescita nei posti di lavoro; Per quanto riguarda i salari orari medi, questi sono visti allo 0,3% su base sequenziale e al 4,3% su base annuale, quest’ultimo in flessione rispetto al precedente 4,4%. Un’indicazione arriverebbe dai dati dell’Indeed Hiring Lab che ha visto passare l’inflazione degli stipendi delle inserzioni dal 9,5% a/a di novembre 2021 al 4,2% a luglio. Questo indicherebbe una moderazione della domanda di lavoro. Gli analisti di BofA ritengono che una crescita dei salari in linea con l’obiettivo di inflazione della Fed si troverebbe intorno al 3%-3,5% Infine, un dato monitorato con attenzione sarà quello dell’orario medio settimanale, atteso a 34,4.
Gli esperti sottolineano che in diversi settori si sta assistendo ad una discesa delle ore lavorate sotto i livelli pre-Covid, elemento che indica la possibile crescita della disponibilità delle aziende a trattenere i lavoratori: se questo fenomeno si ampliasse, potrebbe indicare un più ampio rallentamento della domanda.
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