02 novembre 2023
BCA Research ritiene che l’asset class più importante al mondo è quella relativa alle obbligazioni indicizzate per l’inflazione: questo mercato fissa il tasso reale a lungo termine. Se confrontato con il tasso di interesse nominale a lungo termine, si possono ricavare le aspettative di inflazione di lungo periodo. Vi è tuttavia un problema di natura dimensionale. Il mercato dei TIPS USA vale 1.500 miliardi di dollari (per fare un confronto quello azionario è di 50mila miliardi) e alcune economie non presentano nemmeno questa asset class. Ciò porta ad un altro problema: chi fa hedging di breve termine distorce le aspettative di inflazione che questi mercati mostrano, nascondendo quelle che vengono definite come preoccupanti tendenze al rialzo delle aspettative di inflazione statunitensi ed europee. Quando nel breve periodo crescono i prezzi, gli investitori cercano una copertura. Quando l’impennata dell’inflazione inverte, questo avviene anche per le relative coperture. Ciò avviene sui TIPS, che vede entrare e uscire investitori per almeno 75mila miliardi di dollari.
Si comprende quindi che questi hedge siano una componente fondamentale delle aspettative di inflazione a lungo termine come le abbiamo identificate prima. Questo perché in realtà gli afflussi riguardano il breve periodo. La componente fondamentale delle aspettative di inflazione è quella relativa al dato degli ultimi 10 anni, che ha un peso maggiore nel lungo termine. Tuttavia, l’elemento hedging è più volatile e più ampio e può vere un maggiore impatto sulle aspettative di lungo rispetto a quelle che il mercato ci presenta. Gli analisti ritengono che ciò stia avvenendo ora. In USA ed UE la tendenza del tasso di inflazione storico a 10 anni è mascherato dalla flessione della componente di copertura (ossia il tasso di inflazione storico a 3 mesi). Questo è preoccupante, in quanto la componente di copertura si deve esaurire, lasciando che sia l’elemento storico il motore delle aspettative. In entrambe le aree menzionate, le aspettative di inflazione a lungo termine sono oltre il 2%, ai massimi dal 2008, creando i presupposti perché le Banche centrali ne perdano il controllo, come avvenne negli anni ’70.
Questo implica che le Banche centrali dovranno fare di più per raggiungere il target ed è improbabile che ciò avvenga senza una recessione. Anche se leggero, un fenomeno di questo tipo unito ad un rallentamento della Cina potrebbe portare la crescita globale ben sotto il 2% nei prossimi 6-12 mesi.
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