Il punto sui mercati: futures europei e americani in ribasso

Wall Street ha dovuto fare i conti con una serie di utili societari che hanno fatto scendere i titoli, guidati dalle incerte prospettive di guadagno di Meta (https://t.me/freefinancepro/1483) e dai deludenti dati di Alphabet (https://t.me/freefinancepro/1472). "La questione si sposta ora sugli utili, poiché sono questi ultimi a guidare i prezzi delle azioni", ha dichiarato Howard Ward, CIO di Growth Equities. "È qui che la gomma incontra la strada. Una recessione comporterebbe un aumento della disoccupazione, una riduzione della spesa per i consumi, un rallentamento della crescita del prodotto interno lordo e una diminuzione degli utili, il che implica un calo dei prezzi delle azioni". I contratti per l'indice tecnologico Nasdaq 100 sono scesi fino all'1,2% nelle contrattazioni asiatiche, in vista dei dati sul PIL degli Stati Uniti che verranno pubblicati nel corso della giornata. In Europa, i futures dell'Euro Stoxx 50 sono in discesa a causa dei cattivi risultati di Mercedes-Benz, Standard Chartered e BNP Paribas.

In Asia, l'indice MSCI Asia Pacific ha toccato il minimo in quasi un anno, con i benchmark della Corea del Sud e del Giappone che hanno perso oltre il 2% ciascuno. I titoli di Hong Kong e della Cina continentale hanno cancellato i guadagni della seduta precedente, quando le nuove misure di stimolo avevano rasserenato il sentiment. I rendimenti dei titoli governativi in Asia hanno frenato l'impennata di mercoledì, innescata dalla scarsa domanda per la vendita di titoli a cinque anni. Il ritorno al rialzo dei prezzi del petrolio nella sessione precedente ha contribuito a riportare i rendimenti decennali americani verso il 5%. I rendimenti elevati sono un altro fattore che penalizza gli investimenti nelle aziende tecnologiche. Il dollaro si è rafforzato nei confronti delle principali valute, il dollaro australiano è scivolato, in quanto il governatore della banca centrale ha minimizzato i forti dati sull'inflazione. L’oro ha ampliato i guadagni e si è avvicinato a 1.990 dollari l'oncia, beneficiando di un maggiore appetito per i beni rifugio.

L'aumento dei rendimenti del Tesoro ha spinto lo yen a superare nuovamente i 150 dollari, aumentando il rischio di un intervento da parte delle autorità di Tokyo. Il ministro delle Finanze giapponese, Shunichi Suzuki, ha dichiarato che le autorità stanno osservando i movimenti valutari con un elevato senso di urgenza. "Ci troviamo in un contesto davvero precario in cui c'è ben poco motivo di allocare il rischio" con l'incertezza del conflitto in Medio Oriente e i dati statunitensi ancora forti, ha dichiarato Kyle Rodda, analista senior presso Capital.com "In definitiva, stiamo iniziando a raccogliere il dolore della curva dei Treasury statunitensi che è al 5% a perdita d'occhio. È un ambiente davvero sfavorevole". "Ci troviamo in un contesto davvero precario in cui c'è ben poco motivo di allocare il rischio" con l'incertezza del conflitto in Medio Oriente e i dati statunitensi ancora forti, ha dichiarato Kyle Rodda, analista senior presso Capital.com "In definitiva, stiamo iniziando a raccogliere il dolore della curva dei Treasury statunitensi che è al 5% a perdita d'occhio.

È un ambiente davvero sfavorevole".

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