Il mercato guarda ai tagli della Fed, il mondo reale fa ancora i conti con i rialzi

Mentre il focus del mercato è puntato sul taglio dei tassi della Fed che arriverà ad un certo punto nel 2024, il mondo reale deve ancora fare i conti con il pieno impatto dei precedenti rialzi. Per Bloomberg Economics, il prossimo sarà l’anno più debole in assenza di crisi dall’inizio del secolo. I successivi saranno caratterizzati dalla scadenza di molti debiti il cui rifinanziamento potrebbe essere troppo costoso per alcune aziende, mentre i consumatori potrebbero vedere aumentare le difficoltà di accedere al credito e le banche regionali dovranno affrontare il crollo delle valutazioni degli immobili commerciali. Su questo fronte, Trepp mostra come dal 2024 al 2028 scadranno 2.800 miliardi di debito commerciale, gran parte del quale detenuto da istituti di credito



Se si considera la contrazione del 35% del valore degli uffici dal loro massimo, questo implica una serie di perdite che si cristallizzeranno al momento del rifinanziamento. In questo quadro Fitch stima un tasso di insolvenza dei mutui CMBS (Commercial Mortgage Backed Securities) USA sugli uffici all’8,1% nel 2024 e al 9,9% nel 2025. È poi ragionevole attendersi una serie di downgrade di bond societari, in quanto anche se la Fed iniziasse a ridurre i tassi, gli effetti della decisione sarebbero comunque ritardati. Un costo del denaro basso ha aiutato le aziende con un rating CCC, che devono affrontare un aumento considerevole dei costi di prestito e un possibile calo della clientela in caso di indebolimento economico. 



Stuart Paul di Bloomberg Economics ritiene che la spesa per le categorie sensibili ai tassi continuerà ad ammorbidirsi visto il continuo impatto della politica monetaria. La pressione si vede dai dati delle morosità delle carte di credito, sopra i livelli pre-pandemici, mentre quelli sulle morosità sui prestiti subprime auto sono arrivati al massimo storico.

Fonte: Bloomberg

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