USA: a gennaio l'inflazione sale più delle attese

L’inflazione USA di gennaio si è attestata al 3,1% su base annuale, sopra le attese degli analisti censiti da Refinitiv che si aspettavano una misurazione al 2,9%. La rilevazione si è confrontata con il 3,4%. Il dato core ha invece registrato il 3,9%, anche in questo caso al di sopra del 3,7% del consensus e in linea con dicembre. Su base mensile, il +0,4% della misurazione core è il più grande da maggio 2023. Il Bureau of Labor Statistics riporta come i costi delle abitazioni (shelter) cresciuti dello 0,6% m/m abbiano contribuito per oltre i due terzi dell’incremento del merse. Sempre su base mensile, altre variazioni degne di nota per le varie componenti sono: il +0,4% dei prezzi del cibo, il -0,9% dei prezzi dell’energia, il -3,4% dei veicoli usati, il +1% dei servizi di trasporto e il +0,7% dei servizi sanitari. Il BLS riporta come siano aumentati 4 dei 6 indici dei gruppi alimentari. 

Ma come sta reagendo il mercato? Il future sull’S&P 500 sta registrando il -1,06%, quello sul Dow Jones il -0,75% e quello sul NASDAQ 100 il -1,56%. Il rendimento del decennale USA avanza del +2,33%, al 4,267%. Le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed calcolate da Refinitiv a giugno sono del 79,9%. Quelle di maggio sono scese al 41,3%.

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