Inflazione USA: headline, core e supercore spiegate

Dal post-Covid, l’inflazione è diventata uno dei temi principali nelle discussioni finanziarie. Quando si parla di questo fenomeno, si intende l’aumento generalizzato di beni e servizi in un determinato periodo di tempo. Questa crescita finisce per ridurre il valore della moneta, in quanto con la stessa quantità di denaro si possono acquistare sempre meno beni e servizi rispetto al passato.

La stabilità dei prezzi, ossia avere un’inflazione bassa, stabile e prevedibile, è considerata uno dei pilastri delle Banche centrali (che hanno un target intorno al 2%) e un indicatore di economia sana.

Livelli troppo alti o troppo bassi (deflazione) dei prezzi sono considerati negativi per l’economia.

Il focus di oggi sarà rivolto agli Stati Uniti.

Come si misura l’inflazione USA

Negli Stati Uniti l’inflazione si misura principalmente attraverso due indici: il Consumer Price Index e il Personal Consumption Expenditures Price Index. Del secondo indice abbiamo già parlato in modo approfondito in questo articolo, approfondiamo quindi il CPI.

L’indice dei prezzi al consumo è calcolato mensilmente dal Bureau of Labor Statistics e misura la variazione media dei prezzi di un paniere rappresentativo di beni e servizi acquistati dai consumatori urbani. Il CPI include una vasta gamma di categorie di spesa, come cibo, alloggio, trasporti, assistenza sanitaria e molto altro. Il BLS raccoglie ogni mese i prezzi in 75 aree urbane e li confronta con quelli del periodo precedente.

Inflazione headline, core e supercore

Possiamo distinguere tre “tipologie” di inflazione: headline, core e supercore.

La prima si riferisce alla variazione complessiva dell'indice dei prezzi, includendo tutte le categorie di beni e servizi.

L’inflazione core, rispetto alla headline, esclude le componenti più volatili come cibo ed energia. Questo in quanto questi prezzi possono essere influenzati da numerosi fattori, quali ad esempio le condizioni meteo, gli shock dell’offerta e le variazioni nei prezzi delle materie prime. L’obiettivo di questa misura è di essere più stabile e affidabile rispetto alla headline.

Arriviamo poi all’inflazione supercore, che è ancora più specifica ed esclude anche i costi abitativi (cosiddetti shelter). In sostanza, questo indicatore si concentra sui prezzi dei servizi non abitativi, che rappresentano il 25% del CPI e il 50% del PCE.

La rilevanza di quest’ultima misura è cresciuta da novembre 2022, quando il Governatore della Fed, Jerome Powell, ha dichiarato che questa potrebbe essere “la categoria più importante per comprendere l'evoluzione futura dell'inflazione core”.

L’importanza dell’inflazione supercore deriva dal fatto che è strettamente legata alla dinamica del mercato del lavoro, in quanto gran parte delle sue componenti appartiene a settori ad alta intensità di lavoro. Oltre a questo fornisce una valutazione più tempestiva delle pressioni inflazionistiche. Escludendo i costi abitativi che tendenzialmente reagiscono in ritardo, può fornire una misura più tempestiva delle pressioni inflazionistiche. Essendo meno volatili, l’inflazione supercore tende ad essere più persistente.

Le ponderazioni

Per capire quali sono le componenti che influenzano i dati, basta guardare alle ponderazioni. Ai dati reperiti da Bloomberg al momento della scrittura (maggio 2025), per l’inflazione headline sono:

  • Servizi (esclusi quelli energetici): 60,967% (di cui shelter 36,159 punti)
  • Beni fondamentali: 18,698%
  • Cibo: 13,421%
  • Energia: 6,915%

Per la variazione core invece:

  • Servizi di base: 76,53% (di cui shelter 45,389 punti)
  • Materie prime escluse quelle alimentari ed energetiche: 23,471%

Per la supercore:

  • Servizi di assistenza medica: 24,846%
  • Servizi di trasporto: 23,418%
  • Servizi di istruzione e comunicazione: 18,34%
  • Attività ricreative: 12,947%
  • Altro: 10,419%
  • Altri servizi personali: 6,015%
  • Servizi di raccolta acqua, fognature e rifiuti: 4,016%

Conclusioni

In conclusione, comprendere le diverse misure dell’inflazione – headline, core e supercore – è fondamentale per interpretare correttamente i dati economici e le decisioni della Federal Reserve.

Se l’inflazione headline ci offre una fotografia immediata del costo della vita, le misure core e soprattutto supercore permettono di cogliere le tendenze più strutturali e persistenti, spesso legate al mercato del lavoro e ai servizi. In un contesto in cui la Fed calibra le sue politiche sulla base di questi dati, saper leggere tra le righe dell’inflazione diventa essenziale non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per chiunque voglia comprendere parte della salute dell’economia USA.

 

 

 

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