L’inflazione USA di novembre si è attestata al 2,7% su base annuale, in linea con le attese degli analisti censiti da Reuters e in crescita rispetto al precedente 2,6%. La rilevazione
core ha invece registrato il
3,3% a/a, rispettando il consensus e il dato di ottobre.
Stando a quanto riportato dal Bureau of Labor Statistics, il +0,3% su base mensile dei costi abitativi (shelter) ha contato per circa il 40% dell’aumento complessivo. Oltre a ciò, a livello di singole componenti, i prezzi del cibo hanno segnato il +0,4%, quelli dell’energia il +0,2%, quelli dei veicoli nuovi il +0,6%, quelli dei veicoli usati il +0,2%, quelli dell’abbigliamento il +0,2%, quelli delle commodities sanitarie lo 0,2%, quelli dei servizi di trasporto lo 0% e quelli dei servizi sanitari lo 0,4%.
Anche a dispetto del lieve aumento del CPI, le probabilità calcolate da Reuters in merito ad un taglio dei tassi di 25 punti base nel meeting di settembre sono di circa l’85,42%. Il 14,58% vede probabile una mossa da 50 punti base.