16 novembre 2023
Mentre uno dei focus politici attuali è quello relativo al passaggio alle rinnovabili, la realtà è che questa transizione potrebbe essere più complicata del previsto. Uno dei motivi è relativo alla debolezza dei prezzi del rame, provocata da una ripresa cinese più debole del previsto, il rallentamento del settore manifatturiero globale, lo stop alle interruzioni in Cile e Perù, oltre al rafforzamento del dollaro. Questo surplus di offerta temporaneo disincentiva le società minerarie a fare investimenti per riuscire ad avere abbastanza rame da soddisfare i fabbisogni di espansione di parchi eolici, parchi solari e auto elettriche. Nicholas Snowdon di Goldman Sachs ritiene che questa situazione porterà il mercato ad una contrazione che potrebbe portare a picchi nei prezzi e scarsità della materia prima. In effetti, sono diversi gli analisti che ritengono necessari investimenti nel minor tempo possibile, visto che sviluppare una miniera richiede anni: McKinsey vede un deficit di 6,5 milioni di tonnellate metriche nel 2031. GS vede prezzi a 4,5 dollari a libbra tra un anno e a 6,8 dollari nel 2025. Nel breve le prospettive sono meno rosee, vista la debolezza attesa dell’economia e il fatto che attualmente solo il 10% della domanda è per la transizione energetica.
Fonte: Wall Street Journal
Fonte immagine: Refinitiv
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