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News di politica monetaria: BCE
Joachim Nagel, Presidente della Bundesbank, ha detto che sono necessarie altre misure per frenare le aspettative sui prezzi futuri e riportare l’inflazione verso il target del 2%. Nagel ha anche evidenziato che sarebbe sbagliato agire con troppa esitazione per paura che l’aumento dei tassi danneggi la crescita economica.
Martins Kazaks, Presidente della Banca centrale lettone, ha detto di prevedere un aumento dei tassi significativo da parte della BCE a febbraio e marzo.
Francois Villeroy de Galhau, Presidente della Banca centrale francese, ha detto che la BCE dovrebbe completare il suo percorso di aumento dei tassi entro l’estate, per poi mantenerli per un periodo potenzialmente prolungato. Il Governatore ha anche ribadito che l’obiettivo dell’istituto europeo è quello di riportare l’inflazione verso il target del 2% entro fine 2024 o 2025.
News di politica monetaria: Fed
Nei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve, i componenti del board hanno ribadito la priorità della lotta all’inflazione, evidenziando come un allentamento non giustificato delle condizioni finanziarie danneggerebbe i loro sforzi per ottenere la stabilità dei prezzi. Dai documenti è anche messo in luce come i funzionari sono intenzionati a riportare l’inflazione verso il target anche se ciò dovesse provocare una crescita della disoccupazione e un rallentamento della crescita. Per tentare di mitigare questo rischio, è stato segnalato come l’entità degli incrementi debba rallentare. Interessante evidenziare che nessun esponente dell’istituto ha previsto tagli al costo del denaro durante quest’anno e 17 dei 19 funzionari hanno previsto tassi pari o superiori al 5,1% nel 2023. Sempre su quest’ultimo elemento, viene ripetuto che i funzionari decideranno “riunione per riunione”. Per vedere una minore aggressività, sono necessarie più prove. Viene anche riconosciuto come siano stati compiuti “progressi significativi” nel corso del 2022. Dalle minutes viene anche riportato come gran parte dei partecipanti alla riunione ha “sottolineato la necessità di mantenere la flessibilità e l'opzionalità nel passaggio a una politica più restrittiva”.
James Bullard, Presidente della Fed di St. Louis, ha detto che i tassi si stanno avvicinando ad un livello sufficientemente alto per far scendere l’inflazione. Inoltre, Bullard ha detto di aspettarsi che l’indice dei prezzi al consumo scenda verso un livello più basso nel 2023, man mano che “l’economia si normalizza”.
Esther George, Presidente della Fed di Kansas City, ha detto di vedere i tassi oltre il 5% entro il 2024.
Il Governatore della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha dichiarato che l’inflazione è ancora troppo alta ed è il maggiore ostacolo per gli Stati Uniti.
Altre news finanziarie ed economiche
Il Direttore Generale del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, ha avvertito che l’economia globale dovrà affrontare un anno più difficile di quello che ci siamo appena lasciati alle spalle. Georgieva ha anche detto che gli USA potranno evitare la recessione, la Cina dovrà sfidare un periodo sfidante e l’Europa sarà in recessione. Per le economie emergenti invece, il quadro è più negativo.
In Eurozona, l’inflazione di dicembre (flash) è scesa al 9,2%, sotto le previsioni degli analisti al 9,5%. Il dato core, che esclude i prezzi di energia e cibo, è salito ad un nuovo massimo al 5,2%.
A dicembre, i Non-Farm Payrolls USA si sono attestati a 223mila unità, oltre le attese Bloomberg a 203mila unità. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,5% (stime al 3,7%), mentre il salario orario medio è salito del 4,6% a/a (previsioni al 5%). Per i NFP si tratta del nono mese consecutivo in cui la misurazione batte il consensus, anche se è la lettura più debole da dicembre 2020. Questo potrebbe in qualche modo segnalare che il mercato del lavoro a stelle e strisce stia iniziando a rallentare. A livello settoriale, il tempo libero e l’ospitalità hanno aggiunto più posti di lavoro (67.000), seguiti dall’assistenza sanitaria (55.000), dall’edilizia (28.000) e dall’assistenza sociale (20.000). Il 2022 si è chiuso comunque in maniera molto positiva per il lavoro in America, dove sono stati aggiunti 4,5 milioni di posti di lavoro: si tratta della seconda rilevazione più alta dal 1940. Il report di oggi potrebbe aver iniziato a mostrare gli effetti del rialzo dei tassi di interesse della Fed, i cui funzionari ritengono che un ribasso dell’inflazione debba comportare perdita di posti di lavoro e una disoccupazione più elevata.
Obbligazioni, azioni o materie prime: quale sarà l’investimento vincente del 2023?
Nell’ultimo webinar della serie “Investire con Francesca Fossatelli” abbiamo analizzato:
I flussi degli investitori istituzionali
L’outlook del 2023 di Morgan Stanley
Il settore del risparmio gestito secondo Bank of America
Il settore Healthcare secondo Goldman Sachs
Che cosa comprare all’ultimo rialzo della FED
Dove stanno investendo i gestori patrimoniali e quale pensano sia l’asset class vincente nel 2023
Le sorprese che potrebbe riservarci il mercato il prossimo anno
Le ultime operazioni del portafoglio “Obiettivo Resilienza” e “Cavalcare la volatilità”.
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