L’aumento dei costi di deutsche bank toglie slancio alla buona trimestrale

Nella pubblicazione della trimestrale di Deutsche Bank il peggioramento delle prospettive dei costi ha messo in ombra i ricavi e gli utili del secondo trimestre, che hanno battuto le stime degli analisti, in quanto la banca d'affari ha continuato a beneficiare dell'aumento dei tassi d'interesse. Nel secondo trimestre le revenues sono pari a 7,409 miliardi di euro contro le attese degli analisti a 7,114 miliardi (+11%). La corporate bank ha registrato un aumento dei ricavi del 25%, mentre la l'investment bank ha registrato una riduzione dell'11%. Tuttavia i segnali indicano che l'aumento dei tassi di interesse, che ha alimentato la crescita finora, si sta affievolendo (la domanda di prestiti da parte delle imprese dell'eurozona ha subito la più forte contrazione mai registrata nel secondo trimestre). Inoltre il direttore finanziario James von Moltke ha detto che c'è stato anche "un certo ammorbidimento" nella qualità dei prestiti che ha spinto gli accantonamenti per il debito inacidito a salire del 72% rispetto a un anno prima.

Il trading a reddito fisso, che rappresenta il maggior contributo ai ricavi, è diminuito del 10% nel secondo trimestre, meno della maggior parte delle grandi banche di Wall Street, che in aggregato hanno registrato un calo del 13% rispetto all'anno precedente. Il mese scorso Deutsche Bank aveva avvertito che i ricavi da trading nel secondo trimestre sarebbero potuti calare tra il 15% e il 20%, anche se Sewing ha dichiarato di aspettarsi un miglioramento dell'attività nel secondo semestre, grazie anche alla risoluzione della questione del tetto del debito USA. Ma l'aumento dei costi rimane un problema: i contenziosi e le liquidazioni hanno fatto aumentare le spese del 15% nel secondo trimestre, più di quanto previsto dagli analisti. Per l'intero anno si prevede un leggero aumento dei costi, che riflette anche l'impatto dell'operazione Numis. Le azioni Deutsche Bank segnano un -1,13%.