Le più importanti dichiarazioni di Powell

Powell ha riconosciuto che il contesto economico è più favorevole oggi rispetto a un anno fa ma ha chiarito che la banca centrale statunitense è pronta ad aumentare ulteriormente i tassi di interesse se necessario, osservando che un'economia resistente comporta il rischio di una riaccelerazione dell'inflazione. Di seguito vediamo i principali punti del suo discorso tramite le sue dichiarazioni: 🔷INFLAZIONE ANCORA TROPPO ALTA: "Sebbene l'inflazione sia scesa dal suo picco - uno sviluppo benvenuto - rimane troppo alta. Siamo pronti ad alzare ulteriormente i tassi se necessario e intendiamo mantenere la politica a un livello restrittivo finché non saremo sicuri che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il nostro obiettivo". 🔷TARGET DI INFLAZIONE INVARIATO AL 2%: “Il 2% è e rimarrà il nostro obiettivo di inflazione”. 🔷TASSI RESTRITTIVI E TASSO NEUTRALE: “I tassi di interesse reali sono ora positivi e ben al di sopra delle stime tradizionali del tasso di policy neutrale.

Riteniamo che l'attuale orientamento della politica sia restrittivo e che eserciti una pressione al ribasso sull'attività economica, sulle assunzioni e sull'inflazione. Ma non possiamo identificare con certezza il tasso di interesse neutrale e quindi c'è sempre incertezza sul livello preciso di restrizione della politica monetaria.” 🔷MERCATO DEL LAVORO DA MONITORARE: “Ulteriori prove di una crescita persistentemente al di sopra del trend potrebbero mettere a rischio i progressi sul fronte dell'inflazione e giustificare un ulteriore inasprimento della politica monetaria". 🔷FUTURI RIALZI: Il processo di rialzo dei tassi "ha ancora molta strada da fare, anche con le letture recenti più favorevoli [...] Considerato il cammino percorso, nelle prossime riunioni saremo in grado di procedere con cautela, valutando i dati in arrivo e l'evoluzione delle prospettive e dei rischi. Sulla base di questa valutazione, procederemo con cautela nel decidere se inasprire ulteriormente le misure o se invece mantenere costante il tasso di policy in attesa di ulteriori dati".

🔶IMPATTO SUL MERCATO: I rendimenti dei Treasury sono inizialmente scesi dopo l'intervento di Powell, con il biennale sensibile alle politiche poco variato intorno al 5,04% e il rendimento del decennale è sceso al 4,225%. Gli investitori hanno mantenuto le aspettative di un rialzo dei tassi alla riunione della Fed del 31 ottobre-1 novembre intorno al 60%, sulla base dei contratti swap.


Commento: Il discorso di Powell è perfettamente in linea con quanto atteso, non ci sono “rivelazioni”. Ha velocemente smarcato il punto del tasso di interesse neutrale (di cui abbiamo parlato questa mattina in questo articolo: https://bit.ly/3qErim5), un elemento che preoccupa molto gli asset manager obbligazionari, dicendoci che non è possibile identificarlo con certezza, vedremo se gli investitori istituzionali continueranno ad esserne preoccupati o meno e se Powell affronterà questo punto in futuro. Comunque il discorso di Powell dimostra che i responsabili politici stanno entrando in una nuova fase della loro campagna per riportare l'inflazione all'obiettivo del 2%: dopo l'aggressivo aumento dei tassi di interesse nel 2022, hanno rallentato il ritmo nel 2023 e ora ci segnalano che potrebbero essere vicini a concludere i rialzi dei tassi. Si tratta ora di capire per quanto tempo i tassi saranno mantenuti a un livello restrittivo e come si comporterà l'economia in queste condizioni. L’orso per eccellenza, Wilson di Morgan Stanley, è tornato alla carica dicendo che il calo delle azioni di ieri nonostante l'ottima trimestrale di NVIDIA lascia presagire che il rally è esaurito. Altri analisti segnalano come l'asset class azionaria perderebbe di appetibilità nel caso di ulteriore incremento dei tassi. Sicuramente non è il momento di essere euforici sui mercati azionari e un derisking del portafoglio (di cui abbiamo parlato nell'ultimo webinar: https://bit.ly/3KXRLlv) potrebbe essere una soluzione saggia.

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