L'inflazione USA scende più delle attese a marzo, il dato core resta alto

A marzo, l’inflazione USA è rallentata più delle previsioni attestandosi al 5% a/a, contro il 6% di febbraio e il 5,2% atteso dagli analisti censiti da Refinitiv. La misurazione core, che non tiene conto delle componenti più volatili, è invece risultata in linea con le aspettative al 5,6% e in leggero aumento rispetto al 5,5% del mese precedente. A livello di singoli componenti, su base mensile i prezzi dell’energia sono scesi del 3,5%, mentre quelli degli alimenti sono rimasti invariati. I prezzi dei veicoli usati sono scesi dello 0,9%. In merito alla rilevazione core si mantengono elevati i costi degli alloggi, saliti dello 0,6% su base mensile e dell’8,2% a/a. La rilevazione ha spinto le quotazioni dei futures dei principali indici di Borsa USA: quello dell’S&P 500 segna il +0,68%, quello del Dow Jones il +0,57% e quello del NASDAQ 100 il +0,80%. Per quanto riguarda le attese del mercato sulle prossime mosse della Fed, il CME FedWatch Tool mostra una probabilità del 69,1% di un aumento dei tassi da 25 punti base a maggio.

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