USA: a sorpresa il mercato del lavoro resta forte

A gennaio sorprende notevolmente il mercato del lavoro statunitense. I Non-Farm Payrolls si sono attestati a 353mila unità, in netto rialzo rispetto alle previsioni degli analisti censiti da Reuters a 180mila unità e alle precedenti 333mila (rivisto da 216mila). Il tasso di disoccupazione è stato pari al 3,7%, leggermente sotto il 3,8% atteso, mentre il salario orario medio ha registrato il +0,6% su base mensile e il 4,5% su base annuale. Queste due ultime misurazioni si sono confrontate con i precedenti 0,4% e 4,3% (rivisto da 4,1%) e con stime a 0,3% e 4,1%. Entrando nel dettaglio della pubblicazione, il settore dei servizi professionali e alle imprese ha aggiunto 74mila lavori, quello sanitario 70mila, quello del commercio al dettaglio 45mila, quello dell’assistenza sociale 30mila, quello manifatturiero 7mila, quello governativo 36mila e quello dell’informazione 15mila. 

Al contrario, il comparto dell’estrazione mineraria, di petrolio e gas ha visto una flessione di 5mila unità. Gli aumenti delle retribuzioni sono poco incoraggianti in un contesto in cui l’inflazione sta scendendo, in quanto permette ai lavoratori di avere un maggior potere di acquisto. Poco dopo la pubblicazione il future sull’S&P 500 registra il +0,23%, quello sul Dow Jones il -0,17% e quello sul NASADAQ 100 il +0,31%. Il rendimento del decennale USA segna il +3,17%, al 3,98%. Le attese del mercato riportate da Refinitiv in merito alle prossime mosse della Fed mostrano una probabilità del 19,5% di taglio dei tassi a marzo e una del 77,7% per maggio.

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